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L'evoluzione della ginnastica nell'educazione fisica riflette il passaggio da un approccio militaresco a un modello più moderno e inclusivo. Figure come Basedow, Pestalozzi e Guts Muths hanno gettato le basi per l'integrazione dell'attività motoria nel curriculum scolastico, enfatizzando il suo valore educativo e formativo. In Italia, la legge Casati del 1859 ha introdotto l'educazione fisica nelle scuole, evolvendosi poi con l'obbligatorietà per le studentesse e l'adozione di programmi didattici aggiornati.
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La ginnastica, termine che deriva dal greco "gymnastikē", ha rappresentato fin dall'antichità un insieme di esercizi volti al miglioramento fisico e morale dell'individuo
XVIII secolo
Con il Rinascimento e l'umanesimo si assiste a un rinnovato interesse per il benessere fisico, che si concretizza nel XVIII secolo con l'affermarsi dell'educazione fisica come disciplina scolastica
Johann Bernhard Basedow, Johann Heinrich Pestalozzi e Johann Cristoph Guts Muths hanno avuto un ruolo di primo piano nella promozione dell'educazione fisica come elemento fondamentale per lo sviluppo armonico della persona
Friedrich Ludwig Jahn
Jahn promosse la ginnastica come strumento di rafforzamento dell'identità nazionale e ideò numerosi attrezzi ginnici
Charles Beck
Beck introdusse il sistema tedesco di educazione fisica negli Stati Uniti, diventando il primo docente in questa materia
Pehr Henrik Ling
Ling fondò la ginnastica svedese e contribuì allo sviluppo di attrezzi ginnici ancora in uso oggi
La legge Casati del 1859 rese l'educazione fisica obbligatoria per gli studenti maschi in Italia
Approccio Militaresco
Inizialmente ispirata al modello prussiano, l'educazione fisica italiana aveva un approccio militaresco
Riconoscimento dello Sport
Nel corso del XX secolo, si è assistito a un crescente riconoscimento dello sport come valore culturale e dell'attività motoria come strumento educativo