Le Tensioni tra le Grandi Potenze Europee
Le relazioni internazionali europee erano tese a causa di vari attriti storici e rivalità. La Francia, umiliata dalla sconfitta nella guerra franco-prussiana del 1870-1871 e dalla perdita dell'Alsazia-Lorena, era animata da un forte desiderio di rivincita, noto come revanscismo. La Germania, divenuta una grande potenza industriale e militare, aveva abbandonato la politica di equilibrio di Bismarck per una Weltpolitik, che mirava a espandere l'influenza tedesca nel mondo. Questo portò a una corsa agli armamenti, specialmente navali, tra Germania e Gran Bretagna, aumentando la tensione tra le due nazioni e contribuendo a creare un clima di sfiducia e competizione.La "Polveriera Balcanica" e le Ambizioni delle Potenze Regionali
La penisola balcanica era un punto di contesa, con confini ridisegnati dopo le guerre balcaniche del 1912-1913. La regione, caratterizzata da un forte pluralismo etnico e religioso, era al centro degli interessi di Austria-Ungheria e Russia, entrambe desiderose di espandere la propria influenza. L'Austria-Ungheria, dopo aver perso i territori italiani a seguito della Terza Guerra d'Indipendenza, si concentrò sui Balcani, mentre la Russia mirava a proteggere gli slavi ortodossi e a ottenere uno sbocco sul Mediterraneo. Anche l'Italia aveva interessi nella regione, in particolare verso lo Stato albanese, e cercava di espandere la propria sfera di influenza.L'Italia e il Dibattito sull'Intervento nella Guerra
Allo scoppio della guerra, l'Italia rimase neutrale nonostante l'appartenenza alla Triplice Alleanza con Austria-Ungheria e Germania. Il governo italiano, guidato da Antonio Salandra, giustificò la neutralità sostenendo che l'alleanza era difensiva e che l'Austria-Ungheria non aveva consultato l'Italia prima di dichiarare guerra alla Serbia. Il dibattito interno vide contrapporsi interventisti, che sostenevano la guerra contro l'Austria-Ungheria per motivi nazionalistici e per ottenere i territori irredenti, e neutralisti, che ritenevano l'Italia impreparata al conflitto e propensi a mantenere la neutralità per ottenere concessioni territoriali senza combattere. Alla fine, l'interventismo prevalse e l'Italia entrò in guerra nel 1915 a fianco dell'Intesa.La Competizione Coloniale e le Crisi Internazionali
La competizione per il controllo delle colonie esacerbò le tensioni internazionali. La mancanza di chiarezza nelle zone di influenza portò a rivalità, specialmente tra Francia e Gran Bretagna, e tra Gran Bretagna e Russia, che furono temporaneamente risolte con gli accordi di Entente Cordiale (1904) e l'Accordo anglo-russo (1907). Le crisi marocchine del 1905 e del 1911 acuirono i rapporti tra Francia e Germania, portando le potenze europee sull'orlo di un conflitto armato e contribuendo a consolidare l'Intesa tra Francia, Gran Bretagna e Russia.L'Attentato di Sarajevo e le Reazioni a Catena
L'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo il 28 giugno 1914 da parte di Gavrilo Princip, membro dell'organizzazione nazionalista Mlada Bosna, fu la scintilla che innescò la guerra. L'Austria-Ungheria, sospettando il sostegno serbo a movimenti terroristici, inviò un ultimatum alla Serbia, che venne parzialmente accettato ma non in tutti i suoi punti. Questo evento scatenò una reazione a catena di mobilitazioni e dichiarazioni di guerra, coinvolgendo tutte le maggiori potenze europee in un conflitto che sarebbe diventato noto come la Grande Guerra.