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Il Medio Oriente dopo la Seconda guerra mondiale

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Il Medio Oriente post-seconda guerra mondiale testimonia il declino del colonialismo e l'ascesa del nazionalismo arabo. La nascita di Israele nel 1948 e i successivi conflitti regionali, come la Guerra dei sei giorni e la Guerra dello Yom Kippur, hanno plasmato la geopolitica attuale. Gli accordi di Camp David e la crisi petrolifera del 1973 sono eventi chiave che hanno influenzato le relazioni internazionali e l'economia globale.

Il declino del colonialismo e l'ascesa del nazionalismo arabo

Il periodo successivo alla Seconda guerra mondiale fu caratterizzato da un mutamento significativo nel Medio Oriente, con il progressivo declino dell'influenza coloniale europea e l'emergere di movimenti nazionalisti arabi. Le potenze coloniali, Francia e Gran Bretagna, che avevano esercitato il controllo su molte regioni del defunto Impero ottomano attraverso mandati concessi dalla Società delle Nazioni, iniziarono a concedere l'indipendenza a diversi stati arabi. La Francia riconobbe l'indipendenza di Siria e Libano nel 1946, mentre la Gran Bretagna aveva già concesso l'autonomia all'Egitto nel 1922 e all'Iraq nel 1932, mantenendo tuttavia una certa influenza politica ed economica. La Transgiordania divenne indipendente nel 1946 e si rinominò Regno di Giordania nel 1950. Questi cambiamenti geopolitici furono accompagnati da un crescente sentimento panarabo, che promuoveva l'unione e la cooperazione tra le nazioni arabe. La Lega araba fu fondata nel 1945 con l'intento di coordinare gli sforzi per l'indipendenza e la sovranità araba, e la sua carta fondativa esprimeva chiaramente l'opposizione alla creazione di uno Stato ebraico in Palestina.
Deserto mediorientale con tracce di veicoli militari su dune sabbiose, cielo azzurro senza nuvole, foto aerea a mezzogiorno.

La nascita dello Stato di Israele e le tensioni regionali

La questione palestinese si intensificò con l'aumento dell'immigrazione ebraica in Palestina, spinta dall'antisemitismo in Europa e dal movimento sionista che aspirava alla creazione di una patria ebraica. Dopo l'orrore dell'Olocausto, la popolazione ebraica in Palestina crebbe notevolmente, raggiungendo oltre mezzo milione di persone. Questo incremento demografico portò a tensioni crescenti con la popolazione araba locale. Nel 1947, la Gran Bretagna, incapace di gestire la situazione, affidò la questione palestinese alle Nazioni Unite, che proposero un piano di partizione per creare due Stati indipendenti, uno ebraico e uno arabo. Nonostante l'opposizione dei paesi arabi, il 14 maggio 1948 fu proclamata l'indipendenza dello Stato di Israele, evento che scatenò la prima guerra arabo-israeliana. Israele emerse vittorioso, estendendo i propri confini oltre quelli previsti dal piano di partizione dell'ONU, mentre lo Stato arabo non venne mai realizzato. La Striscia di Gaza fu occupata dall'Egitto e la Cisgiordania annessa dalla Giordania, dando origine alla complessa "questione palestinese", che si configura come un conflitto tra due popoli per il diritto a un unico territorio.

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00

Indipendenza Siria e Libano

1946, Francia riconosce indipendenza post-mandato.

01

Autonomia Egitto e Iraq

Egitto autonomo nel 1922, Iraq nel 1932 da Gran Bretagna.

02

Transgiordania a Regno di Giordania

Indipendenza nel 1946, rinominata nel 1950.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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