La Battaglia d'Inghilterra e l'entrata in guerra dell'Italia
Dopo la capitolazione della Francia, il Regno Unito rimase l'ultimo avamposto contro la Germania in Europa occidentale. Hitler pianificò l'Operazione Leone Marino per invadere il Regno Unito, ma prima tentò di ottenere la superiorità aerea con la Battaglia d'Inghilterra nell'estate del 1940. La RAF, tuttavia, resistette eroicamente agli attacchi della Luftwaffe, costringendo la Germania a rinunciare ai suoi piani di invasione. Nel frattempo, l'Italia, guidata da Benito Mussolini, entrò in guerra il 10 giugno 1940, dichiarando guerra a Francia e Regno Unito. Le forze italiane si dimostrarono meno efficaci di quanto previsto, subendo sconfitte in Africa Settentrionale e nei Balcani, il che richiese l'intervento delle forze tedesche per stabilizzare la situazione.L'espansione dell'Asse e la "guerra parallela" dell'Italia
Il Patto tripartito, firmato il 27 settembre 1940 da Germania, Italia e Giappone, delineò le sfere di influenza delle tre potenze dell'Asse e rafforzò la loro alleanza. Mussolini, ambendo a creare un impero italiano nel Mediterraneo, intraprese campagne militari in Africa Settentrionale e nei Balcani. Tuttavia, le forze italiane incontrarono una resistenza più forte del previsto da parte delle truppe britanniche, subendo pesanti perdite e costringendo la Germania a intervenire per sostenere l'alleato italiano.L'Operazione Barbarossa e l'attacco a Pearl Harbor
Il 22 giugno 1941, la Germania lanciò l'Operazione Barbarossa, l'invasione su vasta scala dell'Unione Sovietica, rompendo il patto di non aggressione e mirando a conquistare vasti territori per il Lebensraum, o "spazio vitale", e a distruggere il comunismo. L'offensiva iniziale fu devastante, ma l'avanzata dell'Asse fu infine arrestata dal rigido inverno russo e dalla tenace resistenza sovietica. Il 7 dicembre 1941, il Giappone attaccò la base navale statunitense di Pearl Harbor, spingendo gli Stati Uniti a dichiarare guerra all'Impero del Giappone e, successivamente, alle potenze dell'Asse. Questo evento segnò l'entrata degli Stati Uniti nel conflitto globale e l'inizio di una nuova fase della guerra, con l'espansione giapponese in Asia e nel Pacifico.La Shoah: il genocidio degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale
La persecuzione sistematica degli ebrei fu una delle più oscure pagine della Seconda Guerra Mondiale. Il regime nazista implementò la "Soluzione Finale", un piano per l'annientamento totale degli ebrei europei. Milioni di ebrei furono deportati in campi di concentramento e sterminio, come Auschwitz-Birkenau, Treblinka e Sobibor, dove furono sottoposti a lavori forzati, maltrattamenti e uccisioni di massa. Si stima che circa sei milioni di ebrei siano stati assassinati durante l'Olocausto, insieme a milioni di altre vittime, tra cui rom, disabili, oppositori politici, omosessuali e testimoni di Geova.Il contrattacco degli Alleati e la svolta del conflitto
L'entrata in guerra degli Stati Uniti rappresentò un punto di svolta cruciale nella Seconda Guerra Mondiale. La loro immensa capacità industriale e risorse umane permisero una produzione bellica su larga scala e il dispiegamento di forze armate ben equipaggiate. Inizialmente, gli Stati Uniti si concentrarono sul teatro del Pacifico, ottenendo una vittoria decisiva nella Battaglia di Midway nel giugno 1942, che segnò l'inizio del declino dell'espansione giapponese. Questo successo fu seguito da una serie di vittorie alleate in Europa e nel Pacifico, che culminarono con la liberazione dell'Europa e la resa del Giappone nel 1945.