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Il Referendum istituzionale del 1946 e la proclamazione della Repubblica Italiana

Il referendum istituzionale del 1946 e la proclamazione della Repubblica Italiana segnano un punto di svolta nella storia d'Italia. Con un'affluenza del 90%, gli italiani scelsero la repubblica, ponendo fine alla dinastia dei Savoia. La contemporanea elezione dell'Assemblea Costituente aprì la strada alla stesura della Costituzione del 1948, fondamento della democrazia italiana.

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1

Primo suffragio universale italiano

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Il 2 giugno 1946 si tennero le prime elezioni con voto esteso alle donne.

2

Assemblea Costituente e nuova Costituzione

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Eletta per redigere la Costituzione della Repubblica Italiana.

3

Esito referendum istituzionale 1946

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Vittoria della Repubblica con 12.717.923 voti contro 10.719.284 per la monarchia.

4

Il ______ ______ ______ di ______ ______ (PSIUP) e il ______ ______ ______ (PCI) ottennero rispettivamente il ______% e il ______% dei voti.

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Partito Socialista Italiano Unità Proletaria Partito Comunista Italiano 20,7 18,9

5

I risultati delle elezioni per l'Assemblea Costituente indicarono un calo dei partiti ______ e ______, a favore di un rafforzamento delle forze di ______.

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liberali conservatori sinistra

6

La distribuzione dei voti mostrò un ampio appoggio alla ______ nel ______ e ______ Italia, mentre il ______ favorì la ______.

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repubblica Nord Centro Mezzogiorno monarchia

7

Primo Capo dello Stato provvisorio italiano

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Enrico De Nicola, eletto dopo la liberazione.

8

Fondazione del PSLI

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Nel gennaio 1947, l'ala moderata del PSIUP guidata da Giuseppe Saragat fondò il Partito Socialista dei Lavoratori Italiani.

9

Trasformazione in PSDI

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Il PSLI si trasformò nel Partito Socialdemocratico Italiano, in opposizione all'alleanza con i comunisti.

10

La Costituzione italiana fu approvata il ______ dicembre 1947 e promulgata cinque giorni dopo.

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22

11

Il documento fondamentale dell'Italia entrò in vigore il primo giorno del ______ successivo alla sua promulgazione.

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1948

12

La Costituzione stabiliva un sistema di governo ______ e riconosceva i diritti fondamentali delle persone.

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parlamentare bicamerale

13

Il ______ della Repubblica italiana è stato definito come figura di garanzia nella Costituzione.

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Presidente

14

Tra le novità introdotte, vi erano il Consiglio Superiore della Magistratura e la ______ Costituzionale.

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Corte

15

Nonostante alcune misure, come quelle sui diritti sociali, abbiano richiesto tempo, la Costituzione ha posto le basi per la loro ______ attuazione.

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piena

16

Articolo 7 della Costituzione del 1948

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Riconosce i Patti Lateranensi del 1929, accordo tra Stato italiano e Chiesa.

17

Opposizione all'articolo 7

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Socialisti e partiti laici contrari al riconoscimento dei Patti Lateranensi.

18

Cessioni territoriali italiane post-1947

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Italia cede territori a Jugoslavia, Francia e Grecia dopo il trattato di pace di Parigi.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Il Referendum istituzionale del 1946 e la proclamazione della Repubblica Italiana

Il 2 giugno 1946 rappresenta una data fondamentale per la storia d'Italia, segnando il passaggio da una monarchia a una repubblica. In tale giornata si tennero le prime elezioni politiche a suffragio universale, che includevano anche le donne, dopo il ventennio fascista. Gli italiani furono chiamati a votare per l'elezione dell'Assemblea Costituente, con il compito di redigere la nuova Costituzione, e per il referendum istituzionale che avrebbe determinato la forma di governo del Paese. L'affluenza alle urne fu straordinariamente alta, quasi il 90%. Il risultato del referendum vide prevalere la repubblica con 12.717.923 voti contro i 10.719.284 per la monarchia, portando all'abdicazione di Umberto II e alla fine della dinastia dei Savoia, che aveva svolto un ruolo chiave nell'unificazione nazionale.
Cittadini italiani in fila per votare nel referendum istituzionale del 1946, donna inserisce scheda in urna.

Le Elezioni per l'Assemblea Costituente e la ridefinizione del panorama politico italiano

Contestualmente al referendum, si svolsero le elezioni per l'Assemblea Costituente. La Democrazia Cristiana emerse come forza politica predominante, ottenendo il 35,2% dei voti. Seguirono il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP) con il 20,7% e il Partito Comunista Italiano (PCI) con il 18,9%. Questi risultati segnarono un profondo cambiamento nel panorama politico italiano, con un declino dei partiti liberali e conservatori preesistenti e un consolidamento delle forze di sinistra, sebbene non raggiungessero la maggioranza assoluta. La distribuzione geografica dei voti evidenziò un forte sostegno alla repubblica nel Nord e Centro Italia, mentre nel Mezzogiorno prevalse la monarchia.

La crisi dell'unità antifascista e la scissione nel movimento socialista

L'unità antifascista, che aveva caratterizzato la fase immediatamente successiva alla liberazione, iniziò a incrinarsi nei mesi successivi alle elezioni. Enrico De Nicola fu eletto primo Capo dello Stato provvisorio, ma le divergenze tra i partiti della coalizione di governo, in particolare tra democristiani e forze di sinistra, si acuirono. La tensione culminò nella scissione del PSIUP: nel gennaio 1947, l'ala moderata guidata da Giuseppe Saragat si distaccò per fondare il Partito Socialista dei Lavoratori Italiani (PSLI), che successivamente si trasformò nel Partito Socialdemocratico Italiano (PSDI), opponendosi alla linea di stretta alleanza con i comunisti.

La Costituzione italiana del 1948: origine e principi fondamentali

Nonostante le divisioni politiche, l'Assemblea Costituente lavorò alla stesura della Costituzione, che fu approvata il 22 dicembre 1947 e promulgata il 27 dicembre dello stesso anno, entrando in vigore il 1º gennaio 1948. La Costituzione italiana si basava sui principi democratici e sui diritti fondamentali dell'individuo, istituendo un sistema parlamentare bicamerale e definendo il ruolo del Presidente della Repubblica come figura di garanzia. Innovazioni importanti furono l'introduzione del Consiglio Superiore della Magistratura, della Corte Costituzionale, del referendum abrogativo e dell'autonomia regionale. Tuttavia, alcune disposizioni, come quelle relative ai diritti sociali, richiesero tempo per essere pienamente attuate.

Il compromesso costituzionale e le implicazioni del trattato di pace

La Costituzione del 1948 fu il risultato di un compromesso tra le diverse forze politiche, che riuscirono a trovare un accordo su temi controversi. Un esempio fu l'articolo 7, che riconosceva i Patti Lateranensi del 1929, nonostante l'opposizione di socialisti e partiti laici. Nel luglio 1947, l'Assemblea Costituente dovette affrontare la ratifica del trattato di pace di Parigi, che imponeva all'Italia condizioni severe, tra cui riparazioni di guerra, limitazioni militari e la perdita delle colonie. Le decisioni più dolorose riguardarono le cessioni territoriali, specialmente nell'area orientale, dove l'Italia dovette cedere territori a Jugoslavia, Francia e Grecia.