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La religione nella Roma antica era essenziale per la coesione sociale e la politica. I sacerdoti, organizzati in collegi, interpretavano segni divini e presiedevano riti. Divinità domestiche e influenze esterne arricchivano il culto, diverso dalla mitologia greca per il suo formalismo e l'importanza del rituale.
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La religione era considerata essenziale per mantenere l'armonia sociale e giustificare l'autorità politica
Il re aveva il compito di collegare il mondo divino a quello umano e di assicurare il favore degli dei attraverso riti e sacrifici
Con l'avvento della Repubblica, i cittadini di rango elevato assunsero il sacerdozio come parte dei loro doveri civici
I sacerdoti romani erano organizzati in diversi collegi, ognuno con specifiche responsabilità e funzioni
Pontefici
I pontefici sovrintendevano ai riti religiosi e interpretavano i presagi
Salii
I salii erano custodi delle armi sacre
Feziali
I feziali erano incaricati delle dichiarazioni di guerra e dei trattati di pace
Aruspici
Gli aruspici erano specializzati nella lettura delle viscere degli animali
Auguri
Gli auguri erano specializzati nel volo degli uccelli
Le divinità principali erano considerate custodi dell'ordine sociale e naturale e influenzavano gli eventi senza intervenire direttamente nella vita degli individui
Lari
I Lari erano divinità protettrici della casa e della famiglia
Mani
I Mani erano divinità protettrici dei defunti
Penati
I Penati erano divinità protettrici del focolare domestico
Etruschi
Gli Etruschi introdussero pratiche divinatorie nella religione romana
Greci
I Romani assimilarono divinità antropomorfe e alcuni elementi mitologici dalla religione greca
La religione romana era più formale e istituzionale rispetto a quella greca, con un'enfasi sul culto pubblico e sul rispetto delle tradizioni piuttosto che sulla narrazione mitologica