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Il concetto di razza umana

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La propaganda razzista e il Manifesto della Razza sono stati pilastri dell'Italia fascista, negando l'uguaglianza tra le 'razze'. Studi genetici come quelli di Lewontin e Cavalli Sforza hanno poi smentito queste teorie, dimostrando l'inesistenza di razze biologicamente distinte e confermando l'origine comune dell'umanità attraverso la ricerca sul DNA mitocondriale.

La propaganda razzista nell'Italia fascista e il Manifesto della Razza

Nel corso del regime fascista in Italia, il Ministero dell'Educazione Nazionale, diretto da Giuseppe Bottai, fu protagonista nella diffusione della propaganda razzista. Un esempio significativo fu la rivista "La Difesa della Razza", che divulgava contenuti antisemiti e razzisti. Il Manifesto della Razza, pubblicato il 14 luglio 1938 e non il 5 agosto, delineava la politica razziale ufficiale del regime, negando la parità tra le diverse "razze" e affermando la presunta superiorità della "razza ariana". Questo documento, firmato da undici scienziati italiani e non dieci, fu seguito dalle leggi razziali che introdussero discriminazioni soprattutto nei confronti degli ebrei italiani. Le teorie razziali promosse dal Manifesto furono successivamente invalidate dalla scienza genetica moderna, che ha dimostrato l'inconsistenza biologica del concetto di razza.
Mani di diverse tonalità di pelle formano un cerchio unito, simbolo di diversità e solidarietà umana su sfondo neutro.

Le origini dell'idea di razza umana e le prime classificazioni

L'idea di classificare gli esseri umani in "razze" basate su caratteristiche fisiche emerse durante il periodo delle grandi scoperte geografiche e delle espansioni coloniali europee. François Bernier nel 1684 fu uno dei primi a proporre una suddivisione dell'umanità in razze, seguito da Carl Linnaeus nel XVIII secolo, che classificò gli esseri umani in varie categorie basate su caratteristiche morfologiche e geografiche. Queste classificazioni, prive di una base scientifica solida, erano influenzate da pregiudizi culturali e sociali dell'epoca. Le teorie evolutive di Charles Darwin, pubblicate nel XIX secolo, sfidarono queste concezioni razziali, proponendo l'idea di un'origine comune per tutti gli esseri umani e sottolineando la variabilità all'interno delle specie.

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00

Durante il fascismo in Italia, il ______ dell'Educazione Nazionale, guidato da ______, fu centrale nella diffusione di idee razziste.

Ministero

Giuseppe Bottai

01

Il ______ della Razza, che negava l'uguaglianza tra le diverse razze, fu pubblicato il ______, non il 5 agosto.

Manifesto

14 luglio 1938

02

Periodo emergenza classificazione razziale

Grandi scoperte geografiche e espansioni coloniali europee.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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