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L'Impero Romano sotto Adriano e la dinastia degli Antonini segna un periodo di consolidamento e prosperità. Adriano rinuncia all'espansione per rafforzare i confini, mentre Antonino Pio e Marco Aurelio portano pace e stabilità. La romanizzazione e l'urbanizzazione unificano l'Impero, con Roma, Alessandria e Antiochia come centri urbani chiave. L'economia si basa sull'agricoltura, artigianato e commercio, mentre la cultura fiorisce con influenze greche, romane e orientali.
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Adriano decise di non espandere ulteriormente l'Impero Romano in Mesopotamia, preferendo invece rafforzare i confini esistenti
Per proteggere la provincia britannica dalle incursioni delle tribù del nord, Adriano fece costruire il Vallo di Adriano, una fortificazione lunga 118 chilometri
Adriano si dedicò anche al rafforzamento dei confini lungo il limes germanico e danubiano, per garantire una maggiore stabilità all'Impero
Durante il suo regno, Adriano viaggiò estensivamente nelle province per supervisionare la riorganizzazione dell'apparato amministrativo e stimolare l'economia locale
Adriano si impegnò a migliorare le infrastrutture e l'efficienza degli organi di governo nelle province, per favorire lo sviluppo economico e la stabilità interna
Adriano mostrò un particolare interesse per le culture orientali ellenizzate, contribuendo alla rinascita culturale di Atene e al mecenatismo di figure come Erode Attico
A Roma, Adriano lasciò un'impronta duratura con la ristrutturazione del Pantheon, la costruzione del suo mausoleo (poi trasformato in Castel Sant'Angelo) e la realizzazione della Villa Adriana a Tivoli
Adriano fondò nuove città, come le varie Adrianopoli, e promosse la diffusione della cultura greco-romana nell'Impero
Nonostante le sue iniziative culturali e politiche, il regno di Adriano non fu privo di controversie, come la dura repressione della rivolta ebraica guidata da Bar Kokhba e la fondazione di Elia Capitolina sulle rovine di Gerusalemme