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L'Invasione Longobarda e la Fondazione del Regno in Italia

L'invasione Longobarda del 568 d.C. ha segnato l'Italia con la fondazione del Regno a Cividale del Friuli. Sotto Alboino, i Longobardi estesero il loro dominio, influenzando la cultura e l'arte italiane. La conversione al cattolicesimo e l'eredità di Teodolinda e Autari sono punti chiave.

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1

Origine dei Longobardi

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Popolo germanico proveniente dalla Pannonia.

2

Struttura politica longobarda

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Monarchia elettiva con re scelto in momenti di necessità.

3

Organizzazione sociale longobarda

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Società divisa in ducati, ognuno governato da un duca.

4

Nel ______, i Longobardi presero possesso di ______, che divenne la sede del loro nuovo regno in Italia.

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572 Pavia

5

La parte dell'Italia non governata dai Longobardi era chiamata ______, sotto l'influenza bizantina con capitale a ______.

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Romània Ravenna

6

Nonostante fosse nominalmente sotto il controllo bizantino, ______ era effettivamente influenzata dal ______.

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Roma papato

7

Nel ______, i Longobardi estesero il loro potere occupando ______, anche se la Romagna rimase bizantina.

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751 Ravenna

8

Politica territoriale Longobardi in Italia

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Conquista terre, istituzione ducati indipendenti, senza integrazione iniziale con autoctoni.

9

Differenze religiose Longobardi-autoctoni

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Longobardi ariani, popolazioni locali cattoliche; tensioni iniziali per divergenze fede.

10

Conversione religiosa Longobardi

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Autari e Teodolinda promuovono cattolicesimo, con sostegno Papa Gregorio Magno; integrazione e pacifica coesistenza.

11

L'opera '______ ______' di Paolo Diacono racconta dettagliatamente i Longobardi.

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Historia Langobardorum

12

La lamina di ______ si trova esposta al ______ ______ del Bargello a Firenze.

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Agilulfo Museo Nazionale

13

I Longobardi preferivano stabilirsi in posizioni ______ e ______, a differenza delle città romane.

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elevate difendibili

14

Località come Fara Gera d'______ e Sala ______ mostrano l'influenza insediativa dei Longobardi.

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Adda Monferrato

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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L'Invasione Longobarda e la Fondazione del Regno in Italia

Nel 568 d.C., l'Italia subì l'invasione dei Longobardi, un popolo germanico proveniente dalla Pannonia. Sotto la guida del loro re Alboino, i Longobardi attraversarono le Alpi e fondarono il loro primo insediamento a Cividale del Friuli. In seguito, estesero il loro dominio su gran parte dell'Italia settentrionale e centrale. La loro avanzata fu facilitata dalla crisi dell'Impero Romano d'Occidente e dalle lotte intestine che avevano indebolito le difese locali. I Longobardi si organizzavano in unità familiari chiamate "fare" e la loro struttura politica era caratterizzata da una monarchia elettiva, con un re scelto in momenti di necessità. La società era inoltre strutturata in ducati, ciascuno governato da un duca che esercitava il potere su un determinato territorio.
Guerriglieri in armatura Lombarda con elmi, scudi rotondi e armi come spade e asce su sfondo di campo erboso e tende.

La Divisione dell'Italia tra Longobardi e Bizantini

Dopo la conquista di Pavia nel 572, che divenne la capitale del nascente Regno Longobardo, i Longobardi consolidarono il loro controllo su vaste aree dell'Italia. Il territorio sotto il loro dominio, noto come Longobardia, comprendeva la Lombardia, parti della Toscana, dell'Umbria, della Campania, della Basilicata e della Puglia. L'Italia era quindi divisa tra la Longobardia e la Romània, quest'ultima sotto il controllo bizantino con capitale Ravenna, che includeva anche la Sicilia, la Sardegna, la Corsica, la Calabria, parte della Puglia, la città di Napoli e la Liguria. Roma, sebbene nominalmente sotto l'autorità imperiale bizantina, era de facto sotto l'influenza del papato. Nel 751, i Longobardi occuparono Ravenna, ma la Romagna rimase sotto il controllo bizantino.

La Conquista Longobarda e le Relazioni con le Popolazioni Locali

I Longobardi considerarono l'Italia come una terra da conquistare, appropriandosi delle terre e istituendo ducati indipendenti dal potere centrale. Inizialmente, non cercarono di integrarsi con le popolazioni autoctone, e le differenze religiose, con i Longobardi di fede ariana e le popolazioni locali cattoliche, accentuarono le tensioni. Tuttavia, con l'ascesa al trono di Autari alla fine del VI secolo, si assistette a un miglioramento delle relazioni. Autari sposò la principessa cattolica Teodolinda e, con il sostegno di papa Gregorio Magno, avviò la conversione dei Longobardi al cattolicesimo, favorendo l'integrazione e la pacifica coesistenza tra i due popoli.

L'eredità Culturale e Artistica dei Longobardi in Italia

L'eredità culturale e artistica dei Longobardi in Italia è significativa. La loro storia è stata immortalata nell'opera "Historia Langobardorum" di Paolo Diacono, che fornisce una dettagliata descrizione del popolo longobardo. L'arte longobarda, che si sviluppò durante il loro regno, è caratterizzata da un'originale fusione di elementi germanici e romani. Un esempio notevole è la lamina di Agilulfo, esposta al Museo Nazionale del Bargello a Firenze. Inoltre, l'impronta longobarda è visibile in diverse località italiane, come Fara Gera d'Adda e Sala Monferrato, che riflettono la loro strategia insediativa, preferendo posizioni elevate e difendibili rispetto alle città romane, che favorivano la pianura e la prossimità ai corsi d'acqua.