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La questione omerica indaga sull'autore dei poemi Iliade e Odissea, esplorando le differenze stilistiche e la trasmissione orale. Il Ciclo Troiano, la struttura in esametri dattilici e le tecniche narrative come la composizione ad anello sono fondamentali per comprendere l'epica omerica e il suo contesto storico-sociale, riflettendo valori come l'ospitalità e l'onore.
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Secondo la tradizione antica, Omero è il poeta a cui si attribuiscono entrambi i poemi epici "Iliade" e "Odissea"
Alcuni studiosi, detti "separatisti", mettono in dubbio l'attribuzione unitaria dei poemi ad Omero a causa delle differenze stilistiche e tematiche
Gli "unitari" difendono l'idea di un'opera omogenea e di un unico autore per entrambi i poemi
Aristarco di Samotracia difese l'idea di un unico Omero autore di entrambe le opere, sebbene riconoscesse che potessero essere state composte in momenti diversi
Friedrich August Wolf avanzò l'ipotesi che i poemi fossero il risultato di un lungo processo di evoluzione orale, con un nucleo originario attribuibile a Omero e successive espansioni e modifiche da parte di altri poeti o aedi
La teoria di Wolf ha dato origine a due scuole di pensiero: gli "analitici", che sostengono l'origine composita dei poemi, e gli "unitari", che difendono l'idea di un'opera omogenea e di un unico autore
I poemi "Iliade" e "Odissea" fanno parte del "Ciclo Troiano", un insieme di narrazioni riguardanti la guerra di Troia e gli eventi ad essa collegati
I poemi descrivono una società in cui valori come l'ospitalità, l'onore e la fama erano di fondamentale importanza, riflettendo l'influenza dell'"età oscura" che seguì il crollo delle civiltà micenee
I poemi sono organizzati in ventiquattro canti e seguono una struttura tipica che include un proemio, un nucleo narrativo centrale e una conclusione
I poemi sono caratterizzati da uno stile elevato e dall'uso di formule fisse, come gli epiteti formulari e i patronimici, che agevolavano la memorizzazione e la recitazione dei poemi
La varietà lessicale si combina con la ripetitività formale, come dimostra l'uso di nove verbi differenti per descrivere l'atto del "vedere"
Le similitudini, spesso estese, arricchiscono il testo e la tecnica della "composizione ad anello" conferisce al racconto una struttura circolare, aiutando a segnalare l'inizio e la conclusione di un episodio narrativo