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La scoperta degli antibiotici

La scoperta degli antibiotici ha segnato un'epoca nella medicina, con la penicillina che ha aperto la strada a trattamenti salvavita. Queste sostanze, prodotte da microrganismi o sintetizzate, combattono infezioni inibendo funzioni vitali dei batteri. La resistenza agli antibiotici, tuttavia, rappresenta una sfida crescente, richiedendo un uso responsabile per mantenere la loro efficacia.

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1

La muffa identificata come ______ ______ ha portato alla scoperta della ______, il primo antibiotico.

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Penicillium notatum penicillina

2

Gli antibiotici sono sostanze che possono provenire da microrganismi o essere ______ ______.

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derivati sinteticamente

3

Essi sono classificati in base alla loro origine in naturali, ______ e ______.

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semisintetici sintetici

4

Tossicità selettiva degli antibiotici

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Capacità di colpire i batteri senza danneggiare le cellule dell'ospite.

5

Classificazione antibiotici: batteriostatici vs battericidi

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Batteriostatici impediscono crescita batteri; battericidi li uccidono.

6

Spettro d'azione degli antibiotici

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Ampio contro varietà di batteri; ristretto per tipi specifici.

7

Resistenza batterica agli antibiotici

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Tendenza di un antibiotico a non indurre resistenza nei batteri.

8

I β-lattamici, tra cui ______ e ______, sono efficaci nell'ostacolare la formazione del peptidoglicano dei batteri.

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penicilline cefalosporine

9

Gli antibiotici ______ impediscono la duplicazione del DNA batterico, mentre le ______ ostacolano la trascrizione dell'RNA.

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fluorochinoloni rifamicine

10

Le ______ modificano la permeabilità della membrana batterica e i ______ bloccano la produzione dell'acido folico necessario ai batteri.

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polixmine sulfamidici

11

Tipi di resistenza batterica

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Naturale: batterio non sensibile di base. Acquisita: batterio diventa resistente.

12

Meccanismi di resistenza batterica

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Enzimi degradanti, alterazione bersaglio, ridotta permeabilità, efflusso antibiotico.

13

Strategie OMS contro resistenza antimicrobica

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Promozione uso corretto antibiotici, limitazione uso in agricoltura, aderenza prescrizioni.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Scoperta e Classificazione degli Antibiotici

La scoperta degli antibiotici rappresenta una pietra miliare nella storia della medicina. Nel 1928, il microbiologo Alexander Fleming notò che una muffa, successivamente identificata come Penicillium notatum, aveva contaminato alcune delle sue colture di Staphylococcus aureus, inibendone la crescita. Questo evento portò alla scoperta della penicillina, il primo antibiotico, che ha rivoluzionato il trattamento delle infezioni batteriche. Gli antibiotici sono sostanze prodotte da microrganismi (come batteri e funghi) o derivati sinteticamente, che hanno la capacità di inibire la crescita o distruggere altri microrganismi. Sono classificati in base alla loro origine in naturali, semisintetici e sintetici (chemioterapici). Inoltre, vengono categorizzati secondo la loro struttura chimica e il meccanismo d'azione, che può includere l'inibizione della sintesi della parete cellulare, della sintesi degli acidi nucleici, della sintesi proteica, della funzionalità della membrana cellulare o di enzimi chiave del metabolismo batterico.
Laboratorio scientifico con provette contenenti liquidi colorati, piastra di Petri con coltura batterica e microscopio sullo sfondo.

Proprietà e Meccanismi d'Azione degli Antibiotici

Gli antibiotici devono possedere specifiche proprietà farmacologiche per essere efficaci contro le infezioni batteriche. La tossicità selettiva è fondamentale, in quanto permette agli antibiotici di colpire i batteri senza danneggiare le cellule dell'ospite. Inoltre, è importante che non alterino significativamente la flora commensale benefica. Gli antibiotici devono essere attivi a concentrazioni terapeutiche minime e possono essere classificati come batteriostatici, se impediscono la crescita dei batteri, o battericidi, se li uccidono. Possono avere uno spettro d'azione ampio, efficace contro un'ampia varietà di batteri, o ristretto, mirato a specifici tipi di batteri. Altre caratteristiche rilevanti includono una lunga emivita plasmatica, l'assenza di interazioni farmacologiche negative e una bassa propensione a indurre resistenza batterica. Gli antibiotici devono essere in grado di raggiungere la concentrazione efficace nell'organo bersaglio, mantenere la stabilità chimica, essere economici e avere modalità di somministrazione pratiche.

Classi di Antibiotici e loro Applicazioni Cliniche

Esistono diverse classi di antibiotici, ciascuna con specifiche applicazioni cliniche. I β-lattamici, che includono penicilline e cefalosporine, sono noti per la loro capacità di inibire la sintesi del peptidoglicano, componente essenziale della parete cellulare dei batteri. Questi antibiotici sono particolarmente efficaci contro infezioni come polmoniti e meningiti. I fluorochinoloni agiscono inibendo gli enzimi coinvolti nella replicazione del DNA batterico, mentre le rifamicine interferiscono con la trascrizione dell'RNA. Gli inibitori della sintesi proteica, come gli aminoglicosidi e i macrolidi, sfruttano le differenze strutturali tra i ribosomi batterici e quelli eucariotici per esercitare il loro effetto. Le polixmine, invece, alterano la permeabilità della membrana cellulare dei batteri, e gli antimetaboliti, come i sulfamidici, inibiscono la sintesi dell'acido folico, vitale per la proliferazione batterica.

Resistenza agli Antibiotici e Uso Responsabile

La resistenza agli antibiotici è un fenomeno preoccupante che minaccia l'efficacia delle terapie antimicrobiche. La resistenza può essere naturale, quando un batterio è intrinsecamente non sensibile a un antibiotico, o acquisita, quando un batterio precedentemente sensibile sviluppa meccanismi di resistenza. Questi meccanismi includono la produzione di enzimi che degradano l'antibiotico, alterazioni del sito bersaglio, riduzione della permeabilità della membrana o meccanismi di efflusso che espellono l'antibiotico dalla cellula. L'Organizzazione Mondiale della Sanità promuove strategie per contrastare la resistenza antimicrobica, che è spesso esacerbata dall'uso improprio degli antibiotici, come la prescrizione inappropriata, l'uso eccessivo di antibiotici ad ampio spettro, la non aderenza alle prescrizioni e l'impiego di antibiotici in agricoltura. È fondamentale un uso responsabile degli antibiotici per preservarne l'efficacia nel tempo.