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L'evoluzione urbanistica e architettonica delle città medievali riflette una società in cambiamento, con mura estese, case-torri e piazze vitali. Le corporazioni regolavano l'economia, mentre scuole e università innalzavano il sapere. Palazzi e cattedrali simboleggiavano potere e fede.
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Le mura cittadine venivano estese per includere nuovi quartieri e spesso erano rafforzate da torri e bastioni
Le strade, sebbene strette e labirintiche, erano il fulcro della vita urbana e conducevano a piazze mercatali e luoghi di culto
Le abitazioni a graticcio con basamenti in pietra erano disposte in modo da massimizzare l'uso dello spazio verticale, dando origine alle caratteristiche case-torri che avevano una funzione difensiva e di magazzino
Le corporazioni, associazioni di lavoratori dello stesso mestiere, regolavano la produzione e il commercio per garantire la qualità dei prodotti, stabilire prezzi equi e definire le norme per la formazione di apprendisti e l'accesso alla professione
Le corporazioni avevano anche un ruolo sociale e politico, influenzando le decisioni comunali e proteggendo gli interessi dei loro membri
Nel Medioevo, furono fondate scuole e università che contribuirono alla diffusione del pensiero critico e alla nascita di una nuova classe intellettuale
Il mecenatismo dei ricchi mercanti favorì lo sviluppo delle arti e delle lettere, consolidando il ruolo della cultura come strumento di prestigio sociale
La piazza era il luogo di scambio commerciale e di vita comunitaria, dove si tenevano mercati, fiere e assemblee pubbliche
Con il tempo, le strutture temporanee dei mercati lasciarono il posto a edifici permanenti che facilitavano il commercio e offrivano riparo dalle intemperie, rendendo la piazza un punto di incontro per cittadini di ogni ceto