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Carlo Goldoni, drammaturgo veneziano, riflette l'illuminismo nel suo teatro, promuovendo etica borghese e critica alla nobiltà. Le sue opere esprimono ideali di socialità, uguaglianza e onestà, ispirati dalle società mercantili del Nord Europa e dalla vita urbana veneziana.
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Grazie ai suoi scambi culturali e commerciali, Venezia divenne un punto di incontro per le avanguardie europee e vide un fiorire di pubblicazioni e periodici che diffusero il pensiero illuminista tra i ceti colti
Pur non essendo un esponente militante, Goldoni fu influenzato dall'Illuminismo durante i suoi viaggi e le relazioni con intellettuali stranieri a Venezia, incarnando i valori della "media civiltà illuministica"
Goldoni ammirava le società mercantili del Nord Europa come modelli di virtù civili e morali, caratterizzate da onestà e assenza di pregiudizi
Goldoni mirava a risolvere i problemi della vita civile con pragmatismo e nel rispetto del bene comune, mostrando poco interesse per il trascendente e le dottrine religiose
Nei suoi lavori teatrali, Goldoni promuoveva l'etica borghese rinnovata, criticando l'ipocrisia, la menzogna e l'autoritarismo e valorizzando la sincerità, la trasparenza e l'integrità morale
Per Goldoni, la vita urbana offriva l'ambiente ideale per una convivenza civile e raffinata, dove l'individuo poteva esprimere la sua socievolezza e attività umana
Attraverso le sue commedie, Goldoni criticava la nobiltà, mettendo in discussione la superbia, la prepotenza e l'indolenza di alcuni suoi esponenti, ma senza raggiungere l'egualitarismo radicale della Rivoluzione francese
Goldoni aspirava a una maggiore uguaglianza sociale, ma senza mettere in discussione l'ordine gerarchico esistente, promuovendo invece una convivenza pacifica e virtuosa tra le diverse classi sociali
Nel suo teatro, Goldoni esprimeva una visione del mondo incentrata sulla vita mondana, criticando gli atteggiamenti conservatori e autoritari e promuovendo invece i valori di "natura" e "ragione"