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Le origini del calcio si perdono nell'antichità, dal Cuju cinese all'Episkyros greco, fino al violento Calcio Fiorentino del Rinascimento. Questi giochi di palla hanno influenzato lo sport moderno.
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Il Cuju, praticato in Cina durante l'Impero Giallo, era un gioco di squadra che fungeva da addestramento militare e consisteva nel calciare una palla di pelle attraverso due pali di bambù
In Giappone si sviluppò una variante non competitiva del Cuju chiamata Kemari, incentrata sul palleggio di una palla di pelle di cervo
L'Episkyros, un gioco di squadra sviluppato in Grecia nel IV secolo a.C., è considerato un antenato del calcio e del rugby europei e permetteva l'uso sia delle mani sia dei piedi per passare la palla
I Romani adottarono il gioco greco dell'Episkyros, chiamandolo Harpastum, e lo diffusero in tutto l'Impero, compresa l'Inghilterra, dove avrebbe influenzato lo sviluppo di giochi simili
Le civiltà precolombiane come Maya, Aztechi e Inca praticavano il gioco della palla con diverse varianti, alcune delle quali prevedevano l'uso di fianchi e glutei per colpire la palla o il lancio attraverso un anello di pietra
Durante il Medioevo, in Europa si diffusero vari giochi con la palla come la Soule in Francia e il Mob football in Inghilterra, che sono considerati precursori del calcio e del rugby moderni
Nel Rinascimento, il calcio trovò una particolare espressione a Firenze con il gioco del Calcio in costume, una versione violenta e combinata di elementi di lotta, pugilato, rugby e calcio
Anche in altre città italiane come Venezia, Bologna e Prato si praticavano varianti del Calcio, dimostrando la popolarità del gioco in diverse regioni italiane durante il Rinascimento