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L'opera di Giovanni Pascoli, con 'Myricae' e 'I Canti di Castelvecchio', segna un'evoluzione nella letteratura italiana. Temi quotidiani e linguaggio innovativo riflettono la vita del poeta e la sua visione della natura, mentre il concetto di 'fanciullino' rivela uno sguardo puro sul mondo.
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La raccolta di poesie "Myricae" di Giovanni Pascoli, pubblicata nel 1891, rappresenta un punto di svolta nella letteratura italiana grazie all'introduzione di temi quotidiani e un linguaggio innovativo
Significato del titolo
Il titolo "Myricae", che significa "tamerici" in latino, allude a un verso di Virgilio e simboleggia la semplicità e la bellezza della natura, elementi centrali nella poesia pascoliana
Simbolismo dei tamerici
I tamerici simboleggiano la semplicità e la bellezza della natura, temi centrali nella poesia di Pascoli
La raccolta "Myricae" subì un'evoluzione editoriale, passando dalle 22 poesie della prima edizione alle 156 della quinta edizione del 1900, mantenute poi invariate fino all'edizione del 1911
Nella sua poesia, Pascoli adotta un approccio impressionista utilizzando versi frammentati e un linguaggio che, nonostante la sua apparente disconnessione, crea atmosfere suggestive e uniche
Il lessico pascoliano è ricco e preciso, spesso arricchito da termini dialettali e tecnici che riflettono la realtà agreste con esattezza
Il linguaggio specifico utilizzato da Pascoli non preclude la capacità evocativa delle parole, che contribuiscono a creare poesie ricche di effetti sonori e simbolici, testimoniando la maestria del poeta nel trasmettere emozioni e sensazioni attraverso il suono e il significato
La raccolta "I Canti di Castelvecchio", pubblicata nel 1903, rappresenta un'ulteriore evoluzione nella poetica di Pascoli, caratterizzata da una maggiore maturità poetica rispetto a "Myricae"
La raccolta "I Canti di Castelvecchio" mantiene legami con "Myricae" per temi e simboli, ma si distingue per una maggiore maturità poetica
La raccolta "I Canti di Castelvecchio" segue il ciclo delle stagioni, metafora del ciclo di vita e morte che pervade la natura, come si evince dalla poesia "Il gelsomino notturno"
La vita di Giovanni Pascoli fu segnata da eventi tragici, come l'assassinio del padre nel 1867, che lasciarono un'impronta indelebile nella sua opera poetica
La poesia di Pascoli è influenzata da temi come la nostalgia, la ricerca di un "nido" familiare perduto e la paura della morte
Pascoli perseguì nella sua vita privata la ricostruzione di quel "nido" distrutto, un tema che divenne centrale nelle sue opere e che influenzò le sue scelte personali e professionali