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La conquista di Costantinopoli nel 1453 da parte di Maometto II segnò la fine dell'Impero Bizantino e l'inizio dell'egemonia ottomana. L'evento non solo trasformò la città in un centro di potere, ma influenzò anche il commercio e la cultura, unendo Oriente e Occidente. L'espansione ottomana proseguì con la presa di Otranto e il controllo delle rotte commerciali, mentre i sultani si proclamarono protettori dell'Islam.
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L'Impero Ottomano, guidato da Maometto II, conquistò Costantinopoli dopo un assedio di 53 giorni
La città cadde di fronte all'uso di cannoni e all'ingegnosa tattica militare degli Ottomani
La cattedrale di Santa Sofia, simbolo della cristianità orientale, fu convertita in moschea dopo la conquista di Costantinopoli da parte degli Ottomani
Dopo la conquista di Costantinopoli, Maometto II si impegnò nella ricostruzione e nel ripopolamento della città, che fu rinominata Istanbul e divenne la nuova capitale dell'Impero Ottomano
L'Impero Ottomano, grazie alle sue vittorie nel Mediterraneo, riuscì a controllare le rotte commerciali verso l'Asia, monopolizzando il commercio di beni preziosi e rafforzando la sua posizione economica
Con la conquista dell'Egitto, i sultani ottomani assunsero il titolo di Califfi, diventando protettori dei luoghi santi dell'Islam e rafforzando la loro legittimità religiosa e politica nel mondo islamico
Nel XV e XVI secolo, il Mediterraneo fu teatro di intensa pirateria e guerra di corsa, pratiche che coinvolgevano il saccheggio di navi e il pagamento di riscatti per prigionieri
Le attività piratesche erano spesso sponsorizzate da stati sovrani come mezzo di guerra non convenzionale contro i nemici
Le incursioni piratesche causarono non solo perdite economiche ma anche spopolamento delle aree costiere e problemi ambientali, come la diffusione della malaria dovuta all'abbandono delle terre coltivate
Dopo aver completato la Reconquista nel 1492, la Spagna intraprese una politica di unificazione religiosa sotto il regno di Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona
Ebrei e musulmani furono costretti alla conversione o all'esilio durante la politica di unificazione religiosa della Spagna
L'Inquisizione fu utilizzata dalla Spagna per mantenere l'ortodossia cattolica durante la politica di unificazione religiosa, portando all'espulsione delle minoranze religiose e alla perdita di una parte significativa della popolazione e della ricchezza culturale