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L'Impero Austriaco del XIX secolo, un caleidoscopio di etnie e culture, affronta le sfide del nazionalismo e si trasforma con l'Ausgleich del 1867. Contemporaneamente, l'espansione dell'Impero Russo e le riforme post-Crimea segnano l'Europa, mentre l'Italia combatte per l'unificazione durante il Risorgimento, culminato nelle guerre d'indipendenza e nell'intervento straniero che modellano il futuro della penisola.
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L'Impero austriaco era caratterizzato da una complessa convivenza di undici lingue ufficiali e molteplici confessioni religiose
Le crescenti aspirazioni nazionali e la politica di repressione e concessioni limitate di Francesco Giuseppe I mettevano alla prova la coesistenza dell'Impero austriaco
Il compromesso del 1867, noto come Ausgleich, portò alla trasformazione dell'Impero austriaco in una monarchia dualista, con l'Ungheria che ottenne un'autonomia significativa
L'Impero russo perseguiva una politica di espansione aggressiva sia verso est che nei Balcani, ma subì sconfitte nella guerra di Crimea e nella guerra austro-prussiana
La sconfitta in Crimea e le pressioni sociali spinsero lo zar Alessandro II a intraprendere riforme modernizzatrici, come l'abolizione della servitù della gleba nel 1861
Il Regno di Sardegna, guidato da Carlo Alberto, promulgò lo Statuto Albertino e intraprese la Prima guerra d'indipendenza contro l'Austria, ma fu sconfitto a Custoza e Novara
La figura di Cavour e l'alleanza con la Francia di Napoleone III furono fondamentali per il successo dell'unificazione italiana
Le repubbliche democratiche sorte in Italia durante il Risorgimento, come quella di Roma e di Venezia, furono rovesciate rispettivamente dall'intervento francese e dall'assedio austriaco, ma lasciarono un'eredità di resistenza e determinazione per l'unità nazionale