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Il declino dell'Impero Romano d'Occidente segnò la fine di un'era con la deposizione di Romolo Augustolo nel 476 d.C. Invasioni barbariche, la minaccia degli Unni, il sacco di Roma da parte dei Vandali e la politica di Stilicone furono eventi chiave che contribuirono al collasso dell'impero e all'inizio del Medioevo.
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I Visigoti e gli Ostrogoti, guidati rispettivamente da Alarico e Teodorico, furono tra i principali gruppi che contribuirono al declino dell'Impero Romano d'Occidente
La politica dei foederati, che prevedeva l'insediamento di popolazioni barbariche come alleati all'interno dell'impero, non riuscì a fermare il deterioramento delle relazioni e l'escalation dei conflitti
Le invasioni barbariche rappresentarono un fattore cruciale nel declino dell'Impero Romano d'Occidente, con i Goti che si spostarono verso ovest a causa della pressione degli Unni e si insediarono in territorio romano
Gli Unni, guidati da Attila, noto come il "Flagello di Dio", rappresentarono una minaccia significativa per l'Impero Romano d'Occidente, ma furono fermati nella battaglia dei Campi Catalaunici nel 451 d.C
I Vandali, guidati da Genserico, attraversarono la Gallia e la Spagna prima di stabilirsi in Nord Africa, da dove lanciarono incursioni contro le coste italiane e saccheggiarono Roma nel 455 d.C
Romolo Augustolo, spesso considerato l'ultimo imperatore romano d'Occidente, fu deposto nel 476 d.C. da Odoacre, segnando la fine dell'Impero Romano d'Occidente
Con la deposizione di Romolo Augustolo, il potere passò all'Impero Romano d'Oriente, simboleggiato dall'invio delle insegne imperiali all'imperatore Zenone a Costantinopoli