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La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, adottata nel 1948, è un pilastro nella protezione dei diritti fondamentali. Redatta dopo le atrocità della Seconda guerra mondiale e sotto la guida di Eleanor Roosevelt, stabilisce principi universali come il diritto alla vita, alla libertà di espressione e all'istruzione. Affronta anche temi controversi come la pena di morte e le disuguaglianze nell'accesso all'istruzione, evidenziando casi come quello di Malala Yousafzai.
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La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è stata adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948
La Commissione per i Diritti Umani, presieduta da Eleanor Roosevelt, era composta da rappresentanti di diverse aree geografiche e sistemi giuridici
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è composta da un preambolo e trenta articoli che enunciano diritti e libertà fondamentali dell'individuo
Eleanor Roosevelt ha rappresentato gli Stati Uniti alle Nazioni Unite e ha guidato gli sforzi per la stesura della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
Eleanor Roosevelt è stata la prima presidente della Commissione per i Diritti Umani e ha contribuito a superare le divisioni politiche e culturali tra i membri per raggiungere un consenso su principi universali
Il suo impegno nella promozione dei diritti umani ha lasciato un'eredità duratura nella lotta per la giustizia e l'uguaglianza a livello globale
L'articolo 3 della Dichiarazione riconosce il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della persona
La pena di morte è una pratica controversa e dibattuta, con argomentazioni a favore della deterrenza e retribuzione e oppositori che evidenziano il rischio di errori giudiziari e la violazione del diritto alla vita
Nonostante una tendenza globale verso l'abbandono della pena di morte, questa rimane una realtà in diversi Paesi, con il maggior numero di esecuzioni registrate in Cina, Iran, Egitto, Iraq e Arabia Saudita
L'articolo 19 riconosce il diritto alla libertà di espressione come fondamentale per ogni individuo
Il governo cinese utilizza diverse misure per controllare l'informazione e reprimere le voci dissidenti, violando gli impegni internazionali assunti
Le azioni del governo cinese sollevano preoccupazioni significative riguardo al rispetto dei diritti umani nel Paese, in particolare per quanto riguarda la libertà di espressione
L'articolo 26 riconosce il diritto all'istruzione come fondamentale per lo sviluppo personale e sociale
Fattori come la povertà, i conflitti armati e la discriminazione di genere ostacolano l'accesso all'istruzione per milioni di bambini, in particolare ragazze
Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite si sono posti l'obiettivo di garantire un'istruzione inclusiva e di qualità per tutti, ma la strada da percorrere è ancora lunga
Malala Yousafzai, attivista pakistana per il diritto all'istruzione delle ragazze, è diventata un simbolo internazionale di coraggio e determinazione