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La Rivoluzione Francese

La Rivoluzione Francese fu un periodo di profondi cambiamenti sociali e politici. Scopri il ruolo di Necker, l'assalto alla Bastiglia, la nascita della Comune di Parigi e l'abolizione dei diritti feudali che hanno segnato la fine dell'Antico Regime e l'inizio di una nuova era.

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1

Cause economiche della Rivoluzione Francese

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Crisi finanziaria, debiti per la Guerra d'Indipendenza Americana, gestione inadeguata delle finanze.

2

Fattori sociali della Rivoluzione Francese

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Malcontento del Terzo Stato, disparità sociale, richiesta di maggiore rappresentanza.

3

Crollo dell'Antico Regime

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Conseguenza di tensioni economiche, sociali e politiche, culminate in rivolte popolari.

4

La Bastiglia, una volta fortezza e prigione di Stato, era considerata un simbolo dell'______ della monarchia.

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oppressione

5

Formazione Comune di Parigi

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17 luglio 1789, governo municipale rivoluzionario, alternativa al potere centrale.

6

Accettazione coccarda tricolore dal re

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Gesto di riconoscimento della rivoluzione e della nuova realtà politica da parte del re.

7

Creazione Guardia Nazionale

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Mantenimento ordine pubblico e protezione conquiste rivoluzionarie, guidata da La Fayette.

8

Durante la Rivoluzione, i , stanchi delle ______ feudali, scatenarono rivolte note come la ''.

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contadini ingiustizie Grande paura

9

Il ______, in data ______, prese la storica decisione di eliminare i ______ feudali.

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Assemblea nazionale 4 agosto 1789 diritti

10

Data adozione Dichiarazione diritti dell'uomo e del cittadino

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26 agosto 1789

11

Principi proclamati dalla Dichiarazione

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Diritti inalienabili dell'individuo, sovranità della nazione

12

Effetto della Dichiarazione sui poteri monarchici

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Basi per la limitazione dei poteri del re

13

Durante la rivoluzione, l'______ nazionale costituente a ______ divenne il fulcro della politica francese.

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Assemblea Parigi

14

I ______, con esponenti come ______ e ______, erano inclini a riforme progressive ma controllate.

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moderati Sieyès La Fayette

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Le cause scatenanti della Rivoluzione Francese e il ruolo di Necker

La Rivoluzione Francese, iniziata nel 1789, fu il risultato di una serie di fattori economici, sociali e politici che insieme contribuirono al crollo dell'Antico Regime. La crisi finanziaria dello Stato, aggravata da una gestione inadeguata delle finanze e da costosi conflitti come la Guerra d'Indipendenza Americana, fu uno dei principali catalizzatori. Jacques Necker, direttore generale delle finanze, tentò di riformare la struttura fiscale e di introdurre una maggiore trasparenza nei conti pubblici, ma la sua destituzione il 11 luglio 1789, percepita come un segnale di restaurazione assolutista, scatenò la reazione popolare. Necker era visto come un sostenitore del Terzo Stato e la sua rimozione fu interpretata come un attacco ai progressi verso una maggiore rappresentanza popolare, contribuendo così a innescare le rivolte che portarono alla Rivoluzione.
Fortezza grigia con torrette sotto cielo nuvoloso, figure umane in conflitto e gesti di esultanza, atmosfera tesa e dinamica.

L'assalto alla Bastiglia e il simbolismo della rivolta popolare

Il 14 luglio 1789, la presa della Bastiglia divenne l'evento iconico della Rivoluzione Francese. La fortezza, utilizzata come prigione di Stato, era vista come un simbolo dell'oppressione monarchica. Sebbene al momento dell'assalto contenesse solo una manciata di prigionieri, l'attacco rappresentò un atto di sfida contro l'autorità del re e un'affermazione della volontà popolare. La caduta della Bastiglia segnò l'inizio di una fase rivoluzionaria caratterizzata da una crescente partecipazione popolare e da un cambiamento radicale delle strutture di potere. La reazione del re Luigi XVI fu inizialmente di sorpresa e sottovalutazione, ma ben presto fu costretto a riconoscere la gravità della situazione, richiamando Necker e cercando di placare gli animi.

La nascita della Comune di Parigi e l'istituzione della Guardia Nazionale

La presa della Bastiglia fu seguita dalla formazione della Comune di Parigi il 17 luglio 1789, un governo municipale rivoluzionario che rappresentava un'alternativa al potere centrale. L'accettazione da parte del re della coccarda tricolore, simbolo della rivoluzione, fu un gesto di riconoscimento della nuova realtà politica. La Guardia Nazionale fu creata per mantenere l'ordine pubblico e proteggere le conquiste rivoluzionarie, sotto la guida del marchese de La Fayette, figura emblematica della Rivoluzione. Queste istituzioni, che riflettevano il nuovo equilibrio di potere, furono replicate in molte altre città francesi, segnando un'evoluzione significativa nella gestione del potere locale.

La Rivoluzione si diffonde nelle campagne: la fine del feudalesimo

La Rivoluzione non rimase confinata alle città, ma si estese rapidamente nelle campagne, dove i contadini, esasperati dalle ingiustizie feudali e dalla paura di attacchi organizzati dalla nobiltà, diedero vita a una serie di rivolte conosciute come la "Grande paura". Questi eventi culminarono nell'attacco ai castelli e nella distruzione dei documenti feudali, simboli dell'oppressione aristocratica. In risposta a queste azioni, l'Assemblea nazionale, il 4 agosto 1789, votò l'abolizione dei diritti feudali, un passo decisivo verso la modernizzazione della società francese e la fine delle antiche strutture di potere.

La Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino e la marcia su Versailles

La Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, adottata il 26 agosto 1789, rappresentò un manifesto dei principi illuministi e un fondamento giuridico per la nuova società francese. Essa proclamava i diritti inalienabili dell'individuo e la sovranità della nazione, ponendo le basi per la limitazione dei poteri monarchici. Nonostante ciò, la riluttanza del re a ratificare i decreti dell'Assemblea nazionale e la Dichiarazione alimentò il malcontento. La marcia su Versailles del 5 ottobre, guidata principalmente da donne in protesta per la carestia e la mancanza di pane, costrinse il re a cedere e a trasferirsi a Parigi, segnando un ulteriore passo verso la riduzione del suo potere.

La dinamica politica dell'Assemblea Nazionale e la nascita delle fazioni

L'Assemblea nazionale costituente, ora a Parigi, divenne il centro nevralgico della vita politica francese. I deputati si organizzarono in fazioni che riflettevano le diverse visioni politiche e sociali. I moderati, tra cui Sieyès e La Fayette, miravano a stabilizzare la Francia attraverso riforme progressive ma controllate. I giacobini, con figure di spicco come Robespierre e Brissot, rappresentavano la fazione più radicale e desiderosa di un cambiamento più profondo. I cordiglieri, infine, erano ancor più vicini alle classi popolari e propugnavano una maggiore eguaglianza sociale. Questa divisione politica, che vide l'origine dei termini "destra" e "sinistra" per indicare rispettivamente conservatori e progressisti, è diventata un paradigma ancora presente nella politica contemporanea.