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Il Senato romano, fulcro della Repubblica, aveva compiti consultivi e deliberativi, gestendo politiche di governo, finanze e relazioni esterne. Con auctoritas patrum e senatoconsulto, influenzava leggi e magistrature, dichiarava guerre e monitorava le operazioni militari, esercitando un controllo diretto sugli organi statali.
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Il Senato romano era responsabile per la stabilità politica grazie alla sua natura elettiva e annuale delle magistrature
Gestione delle finanze pubbliche
Il Senato aveva il compito di gestire le finanze pubbliche e di indirizzare le politiche di governo
Supervisione delle relazioni esterne
Il Senato aveva il compito di supervisionare le relazioni esterne e di indirizzare le politiche di governo
Durante l'interregnum, il Senato assumeva il potere esecutivo e l'auctoritas patrum era necessaria per rendere valide le leggi votate dai comizi
Il Senato aveva un ruolo attivo nella produzione legislativa grazie alla consuetudine dei magistrati di chiedere il suo parere prima di intraprendere azioni significative
In situazioni di emergenza, il Senato poteva emettere il senatus consultum ultimum, che autorizzava i magistrati a prendere misure straordinarie per la salvaguardia dello stato
Il Senato aveva la capacità di annullare leggi per vizi procedurali e di concedere deroghe, consolidando ulteriormente il suo potere legislativo
Il Senato aveva l'autorità di dichiarare guerra, negoziare la pace e formare alleanze, anche se queste decisioni potevano richiedere la ratifica dei comizi
Durante i conflitti, il Senato monitorava le operazioni militari e poteva concedere il trionfo ai generali vittoriosi
In politica estera, il Senato gestiva le relazioni diplomatiche e l'accoglienza degli ambasciatori
Il Senato controllava le entrate e le spese dello stato e i magistrati dovevano ottenere l'approvazione senatoriale per l'uso dei fondi pubblici
Il Senato poteva istituire commissioni speciali per indagare e giudicare su determinati crimini, esercitando così un controllo diretto sugli altri organi dello stato
Il Senato era convocato e presieduto da un magistrato con imperium, le sedute si svolgevano di giorno nella Curia e iniziavano con una relatio del magistrato su questioni da discutere