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Le preposizioni italiane

Le preposizioni nella lingua italiana sono elementi grammaticali che stabiliscono relazioni di tempo, luogo, modo e altro tra parole o frasi. Esse si dividono in semplici, articolate, improprie e locuzioni preposizionali, ognuna con specifiche funzioni e regole d'uso. La corretta applicazione delle preposizioni è essenziale per la costruzione di frasi chiare e significative.

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1

Il termine 'preposizione' deriva dal latino '______', che vuol dire 'mettere davanti'.

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praeponere

2

Preposizioni semplici

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Forma fissa, solo preposizionali: 'di', 'a', 'da', 'in', 'con', 'su', 'per', 'tra', 'fra'.

3

Preposizioni articolate

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Fusione preposizione semplice e articolo: 'del' = 'di' + 'il', 'sullo' = 'su' + 'lo'.

4

Locuzioni preposizionali

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Espressioni fisse, più parole, funzionano come preposizione: 'a causa di', 'in base a'.

5

Per un uso appropriato delle preposizioni, è essenziale conoscere le regole ______ e ______.

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ortografiche sintattiche

6

Preposizioni proprie: parole vuote o piene?

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Le preposizioni proprie possono essere 'vuote', con significato dato dal contesto, o 'piene', con significato proprio.

7

Esempi di preposizioni proprie: 'da' e 'in'

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'Da' indica origine, causa, tempo, mentre 'in' ha un significato spaziale o di stato.

8

Preposizioni improprie e locuzioni preposizionali

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Hanno significati specifici e chiariscono il rapporto tra le parole collegate.

9

Per le preposizioni , si deve indicare la ______ di base e l' da cui sono formate, come nel caso di '' che deriva da ' + ______'.

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articolate preposizione articolo dal da il

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La natura e la funzione delle preposizioni nella lingua italiana

Le preposizioni sono parti invariabili del discorso che svolgono la cruciale funzione di connettere parole o proposizioni, stabilendo tra loro relazioni di varia natura. Questi elementi grammaticali sono essenziali per articolare significati complessi all'interno delle frasi, indicando rapporti di tempo, luogo, modo, causa, scopo, e altro. Derivando dal termine latino "praeponere", che significa "porre davanti", le preposizioni precedono nomi o pronomi per formare complementi, o verbi all'infinito per congiungere proposizioni. Ad esempio, in "Vivo a Roma", la preposizione "a" indica il luogo, mentre in "Sto per uscire", la preposizione "per" introduce il complemento di scopo.
Ponti di legno intrecciati su fiume cristallino in paesaggio naturale con alberi verdi e cielo azzurro.

Classificazione delle preposizioni in base alla forma

Le preposizioni italiane si classificano in preposizioni semplici, articolate, improprie e locuzioni preposizionali. Le preposizioni semplici, come "di", "a", "da", "in", "con", "su", "per", "tra" e "fra", hanno una forma fissa e una funzione esclusivamente preposizionale. Le preposizioni articolate nascono dalla fusione di una preposizione semplice con un articolo determinativo, ad esempio "del" (di + il) o "sullo" (su + lo). Le preposizioni improprie sono termini che appartengono ad altre categorie grammaticali ma che acquisiscono valore preposizionale in determinati contesti, come "durante" o "mediante". Le locuzioni preposizionali sono espressioni fisse composte da più parole che funzionano come una preposizione unica, quali "a causa di" o "in base a".

Ortografia e uso corretto delle preposizioni

L'uso corretto delle preposizioni richiede attenzione alle regole ortografiche e sintattiche. Le preposizioni semplici non portano accenti e possono subire variazioni per ragioni eufoniche, come l'elisione nel caso di "di" che diventa "d'" davanti a parole che iniziano per vocale, o l'uso di "ad" anziché "a" davanti a parole che iniziano con la stessa vocale. È fondamentale distinguere le preposizioni articolate dagli articoli partitivi, che indicano una quantità indeterminata e sono intercambiabili con espressioni come "un po' di" o "alcuni/e". La scelta della preposizione corretta può essere vincolata dal contesto, come nei casi di verbi reggenti specifiche preposizioni (es. "pensare a", "credere in"), o più flessibile, come in "parlare di/su".

Il significato e l'uso delle preposizioni proprie

Le preposizioni proprie possono essere considerate "parole vuote", il cui significato è determinato dal contesto, o "parole piene", con un significato intrinseco. Ad esempio, "da" può esprimere varie relazioni come origine, provenienza, causa, tempo, agente, mentre "in" tende a mantenere un significato spaziale o di stato in luogo. Le preposizioni improprie e le locuzioni preposizionali, al contrario, hanno significati più specifici e contribuiscono a chiarire il rapporto tra le parole che collegano.

Analisi grammaticale delle preposizioni

L'analisi grammaticale di una preposizione comporta l'identificazione della sua categoria (semplice, articolata, impropria, locuzione preposizionale) e, per le articolate, la specificazione della preposizione semplice e dell'articolo da cui derivano. Ad esempio, nella frase "Il treno per Rimini parte dal binario di fronte al bar, dopo l'edicola dei giornali", si individuano "per" come preposizione semplice, "dal" come articolata (da + il), "di fronte a" come locuzione preposizionale, "dopo" come preposizione impropria e "dei" come articolata (di + i). Questo processo di analisi è fondamentale per comprendere la struttura sintattica e il significato complessivo delle frasi.