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Il fascismo italiano emerge nel caos post-Prima guerra mondiale, con Mussolini che capitalizza sul malcontento per Versailles e il timore del comunismo. Trasformatosi da movimento di sinistra a partito di destra, il fascismo si afferma con violenza, leggi autoritarie e politiche imperialiste, influenzando profondamente la storia italiana.
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Dopo la Prima guerra mondiale, l'Italia si trovò in una crisi economica e sociale profonda
La classe operaia, cresciuta numericamente e politicamente consapevole, si orientò verso le ideologie socialiste e comuniste
Il biennio 1919-1920 fu caratterizzato da un'intensa attività sindacale e scioperi, che fecero temere una rivoluzione di stampo bolscevico
Nel 1919, Benito Mussolini fondò i Fasci di Combattimento a Milano
I Fasci di Combattimento si trasformarono rapidamente in una forza politica di destra, attirando il sostegno delle classi borghesi e dei proprietari terrieri
Le squadre d'azione, note come "camicie nere", utilizzarono metodi violenti per sopprimere gli oppositori e instaurare un clima di intimidazione
Nel 1921, il fascismo si istituzionalizzò con la creazione del Partito Nazionale Fascista
Nel 1922, la "marcia su Roma" costrinse il re Vittorio Emanuele III a incaricare Mussolini di formare un governo, segnando l'inizio della trasformazione dell'Italia in uno stato fascista
Le "leggi fascistissime" del 1925-1926 concentrarono i poteri esecutivi nelle mani del Duce, abolirono i partiti di opposizione e istituirono una polizia segreta per reprimere ogni forma di dissenso
Il fascismo cercò di creare una società totalitaria, in cui il controllo dello Stato si estendeva a tutti gli aspetti della vita pubblica e privata
La violenza era un elemento centrale della prassi e dell'ideologia fascista, con un culto della guerra e del nazionalismo
Il fascismo instaurò uno Stato autoritario e gerarchico
Il regime fascista mirava a riaffermare il ruolo internazionale dell'Italia, culminando nell'invasione dell'Etiopia nel 1935 e nella politica di autarchia
Negli anni '30, il fascismo adottò politiche razziste, che raggiunsero il loro apice con l'emanazione delle leggi razziali nel 1938