Architettura romanica
L’epoca romanica viene divisa in tre periodi: il primo, romanico, nell’anno 1000, il secondo, di maturazione, dal 1080 al 1150, con lo sviluppo formale dello stile, e la terza fase, dal 1150 al 1250, nell’area germanica e parallela al Gotico francese. Gli edifici ritrovati sono quasi tutti di tipo religioso e di edilizia civile monumentale, tra cui rocche o castelli.
Caratteristiche strutturali
Un elemento distintivo dell’architettura romanica, riconosciuto nel XIX secolo, erano le coperture a volta, precisamente a crociera, o l’utilizzo di arcate cieche sulle pareti esterne in rimando all’epoca paleocristiana.La planimetria più diffusa delle chiese romaniche era la croce latina, con la navata suddivisa in campate ritmiche. La cripta era collocata nella zona sottostante il coro, successivamente venne ampliata come cripta a sala per creare una seconda chiesa inferiore. Le coperture delle cripte erano in volte a crociera e, dall’ XI secolo, vennero realizzate anche nelle navate laterali. Le aperture erano di piccole dimensioni con pareti esterne caratterizzate da arcate cieche e portali a strombo.
Scultura romanica
La correlazione tra architettura e scultura romanica è molto presente data dalla decorazione di capitelli, architravi e archivolti. Molte le raffigurazioni del mondo animale e vegetale oltre a quelle legate ai testi sacri. La popolazione coinvolta non era più solo ecclesiastica o imperiale ma proveniente da diversi livelli sociali e culturali differenti. Anche i temi rappresentati sui portali delle chiese dovevano essere accessibili a tutti, chiari ed efficaci, provenienti dal Nuovo e Vecchio Testamento. Tra gli scultori più celebri sicuramente Wiligelmo e Benedetto Antelami.
Pittura romanica
La pittura romanica ebbe origine tra la metà dell’XI secolo e la metà del XII secolo in Europa occidentale declinate nelle diverse regioni. Principalmente raffigura una emotività tormentata in riferimento ai temi più drammatici della religione, tra cui pene infernali, vizi, giudizio universale e apocalissi.
La raffigurazione di Gesù
Nelle raffigurazioni risalenti al periodo romanico, Dio viene ritratto come un Rex (re) e non come un Dominus (signore). Inoltre, vengono associati i simboli del potere universale come il trono, il sole, la luna e talvolta la corona. La sovranità di Cristo definisce la chiesa preromanica e romanica come un palazzo reale e l’immagine del Dio-Re favorisce il potere dei re e degli imperatori contro la società feudale. Oltre a questa iconografia appare quella di Dio Uomo, Cristo Dottore, Cristo Pastore con vari simboli cristologici tra cui la vigna e il grappolo in riferimento ai testi evangelici, il leone e l’aquila come segno di potenza e il pellicano come sacrificio.