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La crisi del 1300 segnò un'epoca di profonde difficoltà in Europa, con la grande peste che dimezzò la popolazione e scatenò una crisi economica e sociale. Le rivolte, la destabilizzazione della signoria rurale e le carestie furono alcune delle conseguenze più gravi di questo periodo. Fattori come la spesa militare, i fallimenti bancari e il cambiamento climatico contribuirono a creare un contesto storico di grande complessità e sfida.
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LE PERSONE NON AVEVANO LE CONOSCENZE NECESSARIE PER AFFRONTARE LE CONSEGUENZE DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO
PER DIFENDERE I CONFINI, SI SCATENARONO GUERRE PERMANENTI CHE COMPLICARONO I COMMERCI E LA PRODUZIONE AGRICOLA
IL RISCHIO DI PERDITA DEI SOLDI INVESTITI SI RIPERCOSSE SULL'INTERA ECONOMIA
ABBASSAMENTO TEMPERATURE E ALLUVIONI CON INVERNI RIGIDI E ESTATI PIOVOSE
PROVOCARONO UNA CRISI NELLA PRODUZIONE AGRICOLA, IN PARTICOLARE DEI CEREALI ALLA BASE DELLA DIETA DEGLI EUROPEI
COLPIVANO SOPRATTUTTO I PIÙ POVERI, CHE ABBANDONAVANO LA CAMPAGNA PER LA CITTÀ
I SIGNORI CONCEDEVANO LE TERRE PER LA COLTIVAZIONE, MA ALTRI LE VENDEVANO
LA CRISI ECONOMICA E SOCIALE SCATENÒ SCONTRI VIOLENTI NELLE CAMPAGNE E NELLE CITTÀ
CROLLO DEMOGRAFICO
MOLTISSIME PERSONE MORIRONO, CIRCA LA METÀ DEGLI EUROPEI
DECOLONIZZAZIONE AGRICOLA
CON IL CROLLO DEMOGRAFICO, MOLTE TERRE VENNERO ABBANDONATE E DESTINATE AGLI ALLEVAMENTI
STAGNAZIONE ECONOMICA
NON SI TROVAVANO LAVORATORI O MANODOPERA PERCHÉ MOLTI ERANO MORTI
CRISI SANITARIA
LA GENTE PER PAURA DEL CONTAGIO SCOPPIAVA IN, CONTRIBUENDO ALLA DIFFUSIONE DELLA PESTE
VENNERO ISTITUITA LA QUARANTENA PER LE NAVI E CREATI I LAZZARETTI DOVE VENIVANO RECLUSI I MALATI