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Mappa concettuale e riassunto I LONGOBARDI

I Longobardi, guerrieri nomadi dell'Europa nord-orientale, hanno lasciato un segno indelebile in Italia, influenzando lingua, arte e cultura. Dopo l'invasione del 586, hanno stabilito un regno caratterizzato da ducati autonomi e leggi innovative come il codice di Rotari. La loro arte, ricca di influenze germaniche e bizantine, e la conversione al cristianesimo hanno modellato l'identità culturale italiana, soprattutto in Lombardia.

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1

Origine geografica Longobardi

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Popolo nomade dall'Europa nord-orientale.

2

Territori conquistati dai Longobardi

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Pianura Padana, Toscana, Italia Meridionale, Cividale del Friuli, Spoleto, Benevento.

3

Re Longobardo alla conquista dell'Italia

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Alboino guidò i Longobardi nell'invasione dell'Italia.

4

Dopo aver conquistato l'______, i Longobardi non stabilirono un regno ______ e ______.

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Italia stabile unitario

5

Il re ______ tentò di consolidare il potere regale e di ______ il regno longobardo.

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Rotari unificare

6

Influenza Longobardi: Lingua

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Lingua longobarda ha dato contributi al dialetto lombardo, ancora in uso.

7

Influenza Longobardi: Toponomastica

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Città come Pavia, Lodi, Cremona derivano i loro nomi dai Longobardi.

8

L'arte dei ______ si è evoluta sotto l'influenza delle culture germaniche e ______.

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Longobardi bizantine

9

Origine dei Longobardi

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I Longobardi erano un popolo germanico originario del nord Europa che migrò in Italia.

10

Chiesa longobarda e patriarca

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La chiesa longobarda era autonoma dalla chiesa romana e aveva il proprio patriarca ad Aquileia.

11

Il dominio dei Longobardi in Italia è terminato nell'anno ______ a seguito della conquista da parte dei ______.

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774 Franchi

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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L'Invasione Longobarda e la Fondazione del Regno in Italia

Nel 568 d.C., i Longobardi, una popolazione germanica proveniente dalla regione del basso Elba, invasero l'Italia, ponendo fine al dominio degli Ostrogoti. Guidati dal loro re Alboino, i Longobardi si insediarono principalmente nella Pianura Padana, ma estesero il loro controllo anche in altre regioni, come la Toscana e parti dell'Italia centrale e meridionale, fondando ducati a Cividale del Friuli, Spoleto e Benevento. Questo popolo, inizialmente percepito come barbaro e privo di un sistema legale formalizzato, si integrò gradualmente con le popolazioni locali, dando vita a un periodo di transizione culturale e politica nella storia italiana.
Guerriglieri longobardi in armatura su terreno erboso, duca con ascia e elmo decorato, tende e albero sullo sfondo.

La Struttura Politica e Sociale del Regno Longobardo

Il Regno Longobardo era caratterizzato da una struttura politica decentrata, composta da una serie di ducati autonomi, ciascuno governato da un duca. Il re, con sede a Pavia, aveva il compito di guidare l'esercito e veniva eletto dai duchi. Sebbene la sua autorità fosse limitata dalla potenza dei duchi, il re Rotari (636-652 d.C.) rafforzò il potere centrale con l'Edictum Rothari nel 643 d.C., un codice legale che codificava le consuetudini longobarde e rappresentava un passo significativo verso l'organizzazione giuridica del regno.

L'Eredità Culturale dei Longobardi in Italia

L'eredità culturale dei Longobardi in Italia è evidente in vari ambiti. La loro lingua ha lasciato tracce nel dialetto lombardo e in alcuni toponimi, come quelli di Pavia, Lodi e Cremona. In ambito culinario, hanno introdotto alimenti e tecniche di cottura che sono diventati parte integrante della tradizione gastronomica italiana, come la polenta e il cotechino. La loro presenza ha influenzato anche l'organizzazione agraria con l'introduzione di nuove pratiche agricole.

L'Arte e la Religione nel Regno Longobardo

L'arte longobarda, con influenze germaniche e bizantine, si distingueva per la lavorazione di materiali preziosi e per la produzione di manufatti artistici di grande valore, come i tesori conservati a Cividale del Friuli e a Monza. Questi includono gioielli, oggetti liturgici e manufatti in avorio. In ambito religioso, i Longobardi, inizialmente ariani, si convertirono al cattolicesimo grazie all'opera di missionari come San Colombano. Fondarono numerosi monasteri e contribuirono alla diffusione del cristianesimo in Italia, pur mantenendo una certa autonomia dalla Chiesa di Roma, con un patriarcato indipendente ad Aquileia.

Il Declino del Regno Longobardo e il Suo Retaggio

Il Regno Longobardo terminò con la conquista franca nel 774 d.C., quando Carlo Magno sconfisse l'ultimo re longobardo, Desiderio, e incorporò il regno nel nascente Impero carolingio. Nonostante la fine dell'indipendenza politica, l'eredità dei Longobardi sopravvive nella cultura italiana, in particolare nella regione Lombardia, dove il loro impatto storico e culturale è ancora palpabile attraverso monumenti, tradizioni e la stessa denominazione della regione.