Contrasti Interni e la Caduta di Giolitti
L'era giolittiana è stata segnata anche da contrasti interni che hanno infine portato alla caduta di Giolitti nel 1914. La sua politica di neutralità, soprattutto all'avvicinarsi della Prima Guerra Mondiale, ha incontrato l'opposizione di gruppi nazionalisti e cattolici, che desideravano un ruolo più attivo dell'Italia nel conflitto imminente. Queste tensioni hanno culminato con le dimissioni di Giolitti e l'ascesa di Antonio Salandra, il quale ha rappresentato gli interessi di coloro che criticavano la politica estera giolittiana e cercavano un approccio più interventista.Suffragio Universale Maschile e Tensioni con la Chiesa Cattolica
Nel 1912, l'Italia ha compiuto un passo decisivo verso la democratizzazione con l'introduzione del suffragio universale maschile. Questa riforma ha notevolmente ampliato la base elettorale, ma ha anche generato tensioni con la Chiesa cattolica, che temeva la perdita di influenza. Il governo ha cercato di mitigare queste tensioni attraverso accordi che prevedevano la difesa delle scuole cattoliche e l'opposizione al divorzio, dimostrando come le questioni sociali e religiose fossero interconnesse con la politica dell'epoca.Emigrazione e Impatto sulla Società Italiana
L'inizio del XX secolo ha visto un'intensa ondata di emigrazione dall'Italia, con milioni di italiani che hanno lasciato il paese per cercare opportunità migliori all'estero, in particolare nelle Americhe. Questo fenomeno ha avuto un impatto profondo sulla società italiana, riducendo la pressione demografica nelle regioni più povere, ma anche causando la perdita di forza lavoro e influenzando la cultura e l'economia sia in Italia che nelle comunità di emigrati.Il Nazionalismo e la Politica Italiana Post-Giolitti
Durante l'era giolittiana, il nazionalismo italiano ha guadagnato terreno, promuovendo ideali di grandezza e politiche espansionistiche ispirate all'antica Roma. Giolitti, tuttavia, era cauto nel coinvolgere l'Italia in conflitti internazionali, preferendo una politica estera basata sul dialogo e la cooperazione. Con la sua caduta, i nazionalisti hanno acquisito maggiore influenza, spostando la politica italiana verso una direzione più assertiva e militarista, che avrebbe avuto ripercussioni significative nel periodo che portò alla Prima Guerra Mondiale e oltre.