La religione dei Longobardi
La fede religiosa del popolo longobardo subì molte mutazioni legate agli spostamenti migratori ed al cambiamento della società. Gli eventi chiave legati alla religione furono (in ordine cronologico):
- Il culto dei Vani, divinità legate alla fertilità e alla terra;
- Il culto degli Asi, dei di ispirazione guerriera;
- Le conversioni “politiche”o “strumentali” al cristianesimo e all’arianesimo, che riguardavano solo il sovrano e l’aristocrazia per ottenere l’appoggio di alcuni alleati. Il popolo rimaneva legato ai culti pagani;
- La progressiva conversione di massa al cristianesimo dopo l’arrivo in Italia, in seguito ai contatti sempre più stretti con i Romanici.
Il diritto longobardo
Fino al 643 le leggi ed il diritto longobardo furono tramandate oralmente. Dal regno di Autari in poi ci fu la stesura di diversi scritti che contenevano la legislazione, il diritto civile e penale:
- L’Editto di Rotari, promulgato nel 643, introdusse la limitazione della pena capitale e della faida sostituita con il risarcimento in denaro. Fu valido solo per la popolazione italiana di origini longobarde; quella romana soggetta al dominio longobardo rimase invece regolata dal diritto romano. L’Editto fu ampliato e successivamente modificato dai vari sovrani integrandolo con il diritto romano e canonico.
- Il Mundio, un diritto del capo di una fara. Tutti i componenti della fara, soprattutto le donne, erano sottoposti all’autorità del capo della fara.
- Il Guidrigildo, istituto giuridico che regolamentava il diritto penale. Definiva l’ammontare del risarcimento in denaro da pagare alla persona offesa. In rari casi questo organo poteva decidere di ricorrere alla pena di morte qualora il reato commesso era molto grave.
L'economia longobarda
Durante il periodo delle migrazioni dei Longobardi, la loro economia era prettamente basata sull’allevamento, l’agricoltura con l'utilizzo di tecniche molto basilari. Inglobando le popolazioni romanizzate sconfitte, i Longobardi ne assimilarono quindi anche le pratiche economiche, come un'agricoltura più sviluppata e stanziale.
Nel VIII secolo, periodo di massima prosperità economica per i Longobardi, la società si era profondamente evoluta rispetto a quella guerriera degli albori, includendo nuovi ceti sociali che godevano di benessere: banchieri (con l’introduzione dell’economia basata sulla moneta), giuristi, mercanti, artigiani.