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Il regionalismo nella Costituzione Italiana è un principio che valorizza le autonomie locali e promuove l'efficacia amministrativa. La riforma del 2001 ha rafforzato l'autonomia di Regioni, Province e Comuni, introducendo il federalismo fiscale per una gestione più responsabile delle risorse finanziarie. Inoltre, l'articolo 10 e 11 riflettono l'impegno internazionale dell'Italia per la giustizia e la pace.
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La Costituzione italiana del 1948 promuove il decentramento amministrativo per valorizzare le autonomie locali
La scelta del regionalismo rappresenta una netta discontinuità con il centralismo statale del Regno di Sardegna e del ventennio fascista
L'Assemblea Costituente ha voluto avvicinare l'amministrazione ai cittadini, attribuendo competenze e responsabilità decisionali a enti locali per una gestione più efficace e sensibile alle specificità territoriali
La riforma costituzionale del 2001 ha conferito agli enti locali non solo autonomia amministrativa e normativa, ma anche statutaria
La riforma del 2001 ha introdotto il principio di sussidiarietà orizzontale e il federalismo fiscale, che attribuiscono agli enti locali una maggiore responsabilità nella gestione delle risorse finanziarie
Le Province, enti intermedi tra Comuni e Regioni, sono state oggetto di una riforma nel 2014 che ha ridisegnato le loro competenze e ridotto il loro numero
L'articolo 10 della Costituzione esprime l'impegno dell'Italia a conformarsi alle norme del diritto internazionale e a regolare la condizione giuridica degli stranieri secondo le norme internazionali
L'articolo 11 della Costituzione ribadisce l'adesione dell'Italia ai principi delle Nazioni Unite e il suo impegno a promuovere la pace e la giustizia tra le nazioni
Il federalismo demaniale e municipale, introdotti con decreti legislativi successivi, hanno trasferito la gestione di beni demaniali agli enti locali e rafforzato l'autonomia finanziaria dei Comuni