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La lingua nel Duecento italiano

L'ascesa del volgare nella letteratura italiana del Duecento segna un'epoca di transizione linguistica. San Francesco d'Assisi emerge con il suo Cantico di Frate Sole, espressione di una spiritualità rinnovata e di una visione fraterna del mondo. La lauda diventa veicolo di fede e preghiera, riflettendo la diversità culturale delle regioni italiane.

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1

Nel ______, il latino era la lingua dominante in Italia per la cultura, usato per documenti ufficiali e opere letterarie.

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Duecento

2

L'ascesa del volgare durante il Duecento fu favorita dall'emergere di una borghesia ______ e dalla formazione dei ______.

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mercantile Comuni

3

La letteratura in volgare del Duecento rifletteva la diversità di ______ e ______ tra le varie regioni italiane.

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politica linguistica

4

Caratteristiche letteratura volgare Duecento

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Religiosa, laude, promuove obbedienza e devozione, in volgare per diffusione popolare.

5

Contesto storico Duecento

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Tensioni Papato-Impero, corruzione ecclesiastica, ricerca cristianesimo autentico.

6

Struttura Cantico di Frate Sole

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Strofe variabili, rime e assonanze, visione armoniosa creazione, fraternità natura.

7

La ______ era un inno di lode e preghiera in latino o volgare, rivolto a Dio, alla Vergine e ai santi.

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lauda

8

Fondazione Ordine Frati Minori

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Francesco fonda l'Ordine per promuovere una vita di povertà e imitazione di Cristo.

9

Significato Cantico di Frate Sole

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Opera poetica di Francesco che esalta l'amore e la fraternità tra tutte le creature.

10

Patrono d'Italia

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Francesco è nominato protettore d'Italia per la sua esemplare spiritualità e moralità.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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L'ascesa del volgare nella letteratura italiana del Duecento

Durante il Duecento, il latino era ancora predominante come lingua di cultura in Italia, essendo la lingua scelta per documenti ufficiali, leggi, trattati filosofici e opere letterarie. Tuttavia, in questo secolo si verifica un'importante svolta linguistica con l'ascesa del volgare, le lingue parlate dal popolo, che cominciano a essere utilizzate per la redazione di documenti commerciali, lettere, traduzioni e registri contabili. Questo fenomeno fu stimolato da un contesto di miglioramento delle condizioni economiche e politiche, dall'affermazione di una borghesia mercantile e dalla nascita dei Comuni, che vedevano nel volgare un mezzo per esprimere la propria autonomia e identità. La lingua scritta di questo periodo mostra una fusione tra latino e volgare, con evidenti prestiti lessicali e influenze strutturali. Inoltre, si assiste alla creazione di una letteratura in volgare, che riflette la diversità politica e linguistica dell'Italia, con opere che variano in contenuto e stile a seconda delle regioni: Nord, Centro e Sud d'Italia.
Manoscritto antico su leggio in legno scuro, pagine avorio ingiallite, testo in inchiostro nero senza margini, dettagli intagliati sul leggio.

La poesia religiosa e il Cantico di Frate Sole di San Francesco

Le prime manifestazioni letterarie in volgare si distinguono per il loro marcato carattere religioso. Questi testi, spesso in forma di laude, celebrano Dio, la Vergine Maria e i santi, promuovendo l'obbedienza e la devozione. Il Duecento, un'epoca segnata da tensioni tra Papato e Impero e da una diffusa corruzione ecclesiastica, genera un anelito popolare a un cristianesimo più autentico e originario. In questo contesto si inserisce la figura di San Francesco d'Assisi, il cui messaggio di povertà, amore, fraternità e umiltà trova espressione nel Cantico di Frate Sole. Quest'opera, scritta in volgare umbro, è una lauda che invita a lodare Dio attraverso le sue creature, incarnando la visione francescana di una creazione armoniosa e fraterna. Il Cantico si compone di strofe di lunghezza variabile, con un uso sapiente di rime e assonanze, e rappresenta la visione di San Francesco di un mondo in cui ogni elemento della natura è parte di una famiglia spirituale.

La lauda come forma espressiva della spiritualità medievale

La lauda, inizialmente in latino e poi in volgare, era un canto di lode e preghiera rivolto a Dio, alla Vergine e ai santi. Questi inni venivano eseguiti durante le celebrazioni liturgiche, le processioni e in altri momenti di preghiera collettiva. Le confraternite religiose iniziarono a raccogliere le laude in raccolte denominate laudari. Nel Duecento, autori come Jacopone da Todi e Guittone d'Arezzo contribuirono significativamente all'evoluzione della lauda. Questa forma poetica e musicale permetteva ai fedeli di esprimere la propria fede in modo diretto e personale, favorendo una partecipazione attiva alla vita religiosa e una condivisione della spiritualità comunitaria.

San Francesco d'Assisi e il suo messaggio di rinnovamento

San Francesco d'Assisi, nato intorno al 1182, è una figura emblematica del Duecento per il suo impatto sulla spiritualità e sulla letteratura del tempo. Dopo una giovinezza all'insegna del piacere, Francesco abbraccia una vita di preghiera e penitenza, rinunciando ai beni terreni e fondando l'Ordine dei Frati Minori. Il suo messaggio si focalizza sulla povertà e sull'imitazione della vita di Cristo. Il suo viaggio in Oriente, nonostante non abbia portato alla conversione dei musulmani, e il ritiro spirituale sul monte della Verna, dove ricevette le stimmate, sono eventi salienti della sua vita. La sua santità fu riconosciuta rapidamente, tanto che fu canonizzato a soli due anni dalla morte e in seguito nominato patrono d'Italia. Il Cantico di Frate Sole, composto dopo una notte di dolore e preghiera, è un inno all'amore e alla fraternità che riflette la profondità spirituale di San Francesco e la sua visione di un mondo in cui ogni creatura è membro di una famiglia universale.