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Il primo capitolo de 'I Promessi Sposi' di Alessandro Manzoni introduce Don Abbondio e i bravi, simboli della corruzione della giustizia nel XVII secolo. La paura e l'oppressione dominano in un contesto dove la legge del più forte prevale, delineando una critica sociale incisiva.
Il primo capitolo de "I Promessi Sposi" inizia con una dettagliata descrizione del paesaggio del lago di Como, nei pressi di Lecco, che sarà il luogo in cui si svolgeranno le vicende dei personaggi
Personalità di Don Abbondio
Don Abbondio è ritratto come un uomo pavido e incline a sottrarsi ai conflitti, con una personalità segnata da un'adesione alla vita ecclesiastica come mezzo per ottenere una posizione sociale di rilievo
Influenza dei potenti su Don Abbondio
La sua propensione a piegarsi di fronte ai potenti lo rende un personaggio facilmente influenzabile, come dimostra la sua sottomissione ai bravi di Don Rodrigo
Carattere di Perpetua
Perpetua è un personaggio vivido e realistico, dotato di una pratica saggezza e di una propensione al pettegolezzo che la rendono un'aggiunta interessante al panorama umano del romanzo
I bravi, uomini al servizio di Don Rodrigo, rappresentano la minaccia costante che si estende sulla vita dei protagonisti e simboleggiano la corruzione della giustizia e l'abuso di potere tipici dell'epoca
Corruzione delle istituzioni dell'epoca
La presenza dei bravi nel romanzo è anche una critica alla corruzione endemica delle istituzioni dell'epoca, che si riflette nella loro influenza nefasta sulla vita dei personaggi
Corruzione di figure come Don Abbondio
La corruzione dei bravi si estende anche a figure come Don Abbondio, che, pur essendo un rappresentante della Chiesa, si trova costretto a subire e ad accondiscendere alle loro richieste, mettendo in luce la complessa interazione tra potere temporale e potere spirituale nell'Italia del Seicento