Feedback
What do you think about us?
Your name
Your email
Message
L'Unità d'Italia e le sue conseguenze politiche, economiche e sociali: la Destra storica affronta le disparità Nord-Sud e l'opposizione della Chiesa, mentre la Sinistra sostiene l'industria e introduce riforme sociali. Il trasformismo di Depretis, l'espansione coloniale e le politiche autoritarie di Crispi segnano un'epoca di grandi cambiamenti.
Show More
La Destra storica, composta da aristocratici, grandi proprietari terrieri e borghesia industriale, governò l'Italia fino al 1876 e promosse politiche liberiste per favorire l'esportazione dei prodotti italiani
La Sinistra storica, guidata da Agostino Depretis, salì al potere nel 1876 e si caratterizzò per un maggiore sostegno alla grande industria e per importanti riforme sociali
La Destra storica ottenne successi come il risanamento finanziario dello Stato, la creazione di un mercato nazionale, l'istituzione di un sistema scolastico unificato e l'annessione del Veneto e di Roma al Regno d'Italia
La Destra storica dovette affrontare sfide come le profonde disparità sociali ed economiche tra Nord e Sud, l'incompleta integrazione nazionale e l'opposizione della Chiesa cattolica alla politica di stato laico
La Sinistra storica promosse importanti riforme sociali, come l'istituzione dell'istruzione primaria obbligatoria, l'abolizione della tassa sul macinato e la protezione dei lavoratori
La Sinistra storica adottò una strategia politica nota come "trasformismo", basata sulla formazione di maggioranze parlamentari flessibili attraverso l'assegnazione di incarichi governativi e finanziamenti in cambio di sostegno politico
La Sinistra storica portò avanti una politica di espansione coloniale, iniziando con l'acquisizione della baia di Assab e l'occupazione di Massaua in Eritrea
In risposta all'occupazione francese della Tunisia, la Sinistra storica portò l'Italia ad entrare nella Triplice Alleanza con Germania e Austria-Ungheria nel 1882
Crispi, succeduto a Depretis nel 1887, perseguì una politica interna autoritaria, ispirandosi al cancelliere tedesco Otto von Bismarck
La disastrosa sconfitta di Adua nel 1896 segnò la fine del mandato di Crispi, lasciando il paese in una situazione di tensione interna e con un'economia indebolita dalle spese sostenute per le campagne coloniali
Le politiche protezionistiche e le sconfitte coloniali causarono tensioni sociali in Italia, portando a un'ondata di proteste e agitazioni sindacali
Le elezioni del 1900 segnarono il successo dell'opposizione progressista e l'ascesa al trono di Vittorio Emanuele III, che nominò Giuseppe Zanardelli primo ministro e avviò un corso politico più liberale per rispondere alle esigenze di modernizzazione del paese