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La Scuola Siciliana e la nascita della poesia in volgare italiano

La Scuola Siciliana rappresenta l'alba della poesia in volgare italiano, con figure come Iacopo da Lentini e l'invenzione del sonetto. Questo movimento poetico, radicato nella corte di Federico II, ha introdotto temi profani come l'amore cortese e ha sviluppato una lingua letteraria che prelude all'italiano moderno.

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1

Origine Scuola Siciliana

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Nasce a Palermo, corte di Federico II, circa 1235-1240, inizio poesia volgare.

2

Influenza Provenzale

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Movimento influenzato dai trovatori provenzali, temi profani e amore cortese.

3

Creazione del Sonetto

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Iacopo da Lentini inventa il sonetto, forma poetica poi diffusa in tutta Italia.

4

______ II, sovrano del ______ ______ ______ e promotore della ______ ______, mirava a creare una tradizione poetica nazionale.

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Federico Sacro Romano Impero Scuola Siciliana

5

Influenza dei trovatori sulla Scuola Siciliana

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Poeti siciliani ispirati dai trovatori per temi e stile nell'amore cortese.

6

Ruolo dell'amata nella poesia siciliana

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Dama idealizzata, alta classe, identità protetta da pseudonimi.

7

Differenze tra trovatori e poeti siciliani

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Poeti siciliani: focus sull'amore, escludono temi sociali/politici, stile omogeneo.

8

La ______ Siciliana è nota per aver introdotto il sonetto, creato da ______ da Lentini.

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Scuola Iacopo

9

Lingua di corte siciliana

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Lingua elaborata, non dialetto locale né futuro italiano letterario, usata per lettura e scrittura.

10

Toscanizzazione dei testi siciliani

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Modifica delle caratteristiche linguistiche originali dei testi siciliani da parte di copisti toscani.

11

Rime siciliane

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Rime imperfette nei testi siciliani che indicano la distanza linguistica tra originali e versioni toscanizzate.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La Scuola Siciliana: Precursore della Letteratura Italiana in Volgare

La Scuola Siciliana, emersa nel contesto della corte di Federico II di Svevia a Palermo, segna l'alba della poesia in volgare italiano, intorno al 1235-1240. Questo movimento poetico, influenzato dai trovatori provenzali, si distingue per l'introduzione di temi profani, in particolare l'amore cortese, e per l'uso di una lingua volgare che si stava evolvendo verso l'italiano. Tra i suoi esponenti più noti figurano Iacopo da Lentini, creatore del sonetto, Cielo d'Alcamo, Guido delle Colonne e Pier della Vigna. La Scuola Siciliana, pur essendo geograficamente distante dalla Provenza, beneficia di un'intensa connessione culturale con essa, grazie alla politica di apertura culturale di Federico II, che favorisce un ambiente cosmopolita e multiculturale.
Cortile interno castello medievale siciliano con fontana marmorea, pavimento ciottolato, albero di arance e uomo con liuto.

Federico II: Promotore di una Letteratura Autonoma in Volgare

Federico II, imperatore del Sacro Romano Impero e animatore della Scuola Siciliana, pur apprezzando la cultura provenzale, aspira a fondare una tradizione poetica autoctona. Egli stesso, pur di origine tedesca, compone poesie in volgare siciliano, contribuendo a una produzione letteraria che si distingue per l'adozione di temi amorosi cortesi, influenzati dal trattato "De amore" di Andrea Cappellano. L'amore, idealizzato e spesso non corrisposto, viene espresso attraverso una lingua letteraria selezionata e raffinata, che riflette l'eleganza e la raffinatezza della corte sveva.

L'Amore Cortese nella Lirica Siciliana

I poeti della Scuola Siciliana, ispirandosi ai trovatori, esaltano l'amore cortese, un sentimento elevato e idealizzato, spesso non corrisposto e caratterizzato da una fedeltà assoluta. L'amata, di solito una dama di alto rango, è idealizzata e il poeta si rivolge a lei con pseudonimi per tutelarne l'identità e l'onore. A differenza dei trovatori, i poeti siciliani si focalizzano quasi esclusivamente sull'amore, trascurando temi sociali e politici, e adottano uno stile omogeneo, in linea con la tendenza medievale di limitare l'espressione dell'individualità.

Innovazioni Metriche e Linguistiche della Scuola Siciliana

La Scuola Siciliana, oltre a riprendere la metrica della canzone provenzale, apporta significative innovazioni alla poesia italiana, come l'invenzione del sonetto, opera di Iacopo da Lentini. Questa forma poetica, ignota ai trovatori, diventerà fondamentale nella tradizione lirica italiana. I poeti siciliani elaborano anche un sistema metrico originale, adattando le forme provenzali alle caratteristiche fonetiche e ritmiche del volgare utilizzato, una lingua letteraria che anticipa l'italiano letterario e che sarà definita da Dante Alighieri "siciliano illustre" nel suo trattato "De vulgari eloquentia".

La Lingua dei Poeti Siciliani e la Trasmissione dei Testi

La lingua utilizzata dai poeti siciliani non corrisponde al dialetto siciliano contemporaneo né all'italiano letterario che si svilupperà in seguito. Si tratta di una lingua di corte, elaborata e artificiale, destinata alla lettura e alla scrittura. I testi originali, trascritti nei secoli successivi da copisti toscani, subiscono una "toscanizzazione" che modifica alcune delle loro caratteristiche linguistiche originarie, come evidenziato dalle cosiddette "rime siciliane". Questo processo di adattamento ha contribuito alla formazione di rime imperfette, che riflettono la distanza linguistica tra i manoscritti originali e le versioni che ci sono pervenute.