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La commedia e la tragedia nell'antichità si differenziavano per stile e temi, con la tragedia che affrontava questioni morali e la commedia che satirizzava la vita quotidiana. Plauto, con la sua tecnica di contaminatio, ha rivoluzionato il teatro latino, offrendo spunti di riflessione morale attraverso l'intrattenimento.
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La tragedia si caratterizzava per il suo linguaggio elevato e la struttura formale, esplorando tematiche universali come il destino e la moralità
Spesso la tragedia narrava la caduta di personaggi nobili, offrendo una riflessione sulla giustizia e la moralità
Dante Alighieri riconosceva la dignità della lingua volgare e la proponeva come mezzo adatto anche per opere di alto livello culturale
La commedia si avvaleva di uno stile più colloquiale e diretto, focalizzandosi sulla vita quotidiana e le sue incongruenze, spesso con intento satirico o parodistico
La commedia greca antica, con critica sociale e politica, si trasformò nella commedia latina, che si concentrava su temi più leggeri e personali, come gli affari amorosi
Plauto e Terenzio, influenzati dalla commedia nuova greca, mantennero una differenza stilistica dalla tragedia ma ereditarono la struttura delle trame e la tipologia dei personaggi
Il teatro greco, soprattutto nella sua forma tragica, aveva una funzione didattica e civica di grande importanza, offrendo al pubblico l'occasione per riflettere sui valori e i dilemmi morali
Drammaturghi come Eschilo, Sofocle ed Euripide utilizzavano il palcoscenico come luogo di esplorazione dell'ethos umano e delle sue contraddizioni
Anche la commedia, pur avendo un tono più leggero e satirico, aveva una funzione educativa, offrendo una visione critica della società attraverso la caricatura e l'esagerazione