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Le Metamorfosi di Ovidio, caposaldo della letteratura classica, narrano trasformazioni mitiche in un affresco di dèi, eroi e mortali. L'opera, ricca di stili e tecniche narrative, riflette la complessità delle esperienze umane e la molteplicità delle emozioni. Le Heroides, invece, offrono uno sguardo intimo sull'amore mitologico attraverso lettere poetiche.
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L'opera è composta da 15 libri scritti in esametri e inizia con il mito della creazione, attraversando le varie epoche del mondo antico fino alla storia di Roma
Il tema della trasformazione fisica e spirituale è il filo conduttore che lega le diverse storie, simboleggiando il concetto di cambiamento come costante universale
Ovidio utilizza il "racconto incastonato" e interviene con commenti diretti, alternando toni che vanno dal patetico all'ironico, dal serio al giocoso, e dal tragico al sensuale, riflettendo la complessità delle esperienze umane e delle emozioni
Publio Ovidio Nasone è uno dei più grandi poeti dell'età augustea, nato a Sulmona nel 43 a.C. e noto per la sua abilità stilistica e narrativa
Prima di comporre le "Metamorfosi", Ovidio aveva già raggiunto il successo con opere come gli "Amores", l'"Ars amatoria" e le "Heroides"
Nel 8 d.C., Ovidio fu esiliato a Tomi, dove continuò a scrivere opere come le "Tristia" e le "Epistulae ex Ponto"
Le "Heroides" sono una raccolta di ventuno epistole poetiche, scritte presumibilmente prima delle "Metamorfosi", che esplorano la natura dell'amore e del desiderio attraverso monologhi epistolari e scambi di lettere tra personaggi mitologici
Ovidio presta la sua voce lirica ai personaggi mitologici, permettendo loro di esprimere sentimenti intensi e complessi attraverso la forma della lettera
Nelle "Heroides", la natura e gli dèi sono invocati come testimoni e partecipanti dell'amore, che può sfidare l'ordine stabilito e compiere imprese eccezionali