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Dante Alighieri, poeta sommo del Duecento, e la sua opera maggiore, la Divina Commedia, rappresentano il fulcro della letteratura italiana. Il suo viaggio allegorico attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso riflette le lotte politiche e le conoscenze cosmologiche dell'epoca.
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Firenze si affermava come una delle città-stato più influenti della penisola italiana, con una popolazione che sfiorava i centomila abitanti
Le Arti e Corporazioni regolavano le attività economiche e garantivano un ruolo attivo dei cittadini nella gestione politica della città
Le fazioni dei guelfi e dei ghibellini si scontravano per il controllo politico di Firenze, con divergenze significative sulla questione dell'autonomia comunale
Dante proveniva da una famiglia con radici nobiliari e grazie alla professione del padre ebbe accesso a un'istruzione eccellente
L'incontro con Beatrice Portinari a nove anni ispirò gran parte della produzione poetica di Dante
Dante aderì alla fazione dei guelfi bianchi e raggiunse l'apice della sua carriera politica con la nomina a priore, ma fu costretto all'esilio dai guelfi neri
Dante scrisse opere che spaziavano dalla poesia alla trattatistica, tra cui la "Vita Nova", il "Convivio", "De Vulgari Eloquentia" e "De Monarchia"
La "Commedia" è un poema epico in lingua volgare che descrive il viaggio ultraterreno di Dante, simbolo del cammino dell'anima umana verso la salvezza
I personaggi che accompagnano Dante, come Virgilio, Beatrice e San Bernardo, rappresentano rispettivamente la ragione, la fede e la contemplazione mistica
La "Commedia" è divisa in tre cantiche, ognuna composta da terzine dantesche, e riflette le conoscenze cosmologiche dell'epoca, descrivendo l'universo secondo la visione geocentrica di Tolomeo
Attraverso il viaggio di Dante attraverso l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso, l'opera offre una riflessione sulle virtù e i vizi umani e sulle conseguenze etiche delle azioni individuali