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Giovanni Verga, esponente del Verismo, ha lasciato un'impronta indelebile nella letteratura con 'I Malavoglia' e 'Mastro don Gesualdo'. La sua opera riflette la realtà siciliana, esplorando le dinamiche sociali attraverso la tecnica dell'impersonalità e il progetto 'Il ciclo dei vinti'.
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Giovanni Verga è nato a Catania il 2 settembre 1840 e vi è morto il 27 gennaio 1922
La vita di Giovanni Verga è stata profondamente legata alla realtà siciliana, nonostante un periodo trascorso a Milano
Periodo giovanile (fino al 1871)
Durante il periodo giovanile, Giovanni Verga ha esplorato temi storico-patriottici in opere come "Amore e patria"
Periodo di transizione (1871-1876)
Durante il periodo di transizione, Giovanni Verga si è avvicinato al verismo con romanzi come "Storia di una capinera" e "Eros"
Periodo verista (1878-1891)
Nel periodo verista, Giovanni Verga si è affermato come maestro del Verismo con opere come "I Malavoglia" e "Mastro don Gesualdo"
Il Verismo è un movimento letterario che si propone di rappresentare la realtà in modo oggettivo e senza artifici
Giovanni Verga ha adottato la tecnica dell'impersonalità, narrando gli eventi in modo neutro e senza l'intervento diretto dell'autore
La prefazione al romanzo incompiuto "Eva" è un testo chiave per comprendere la poetica verista di Giovanni Verga
Giovanni Verga aveva in mente un ambizioso progetto narrativo per ritrarre la società siciliana in tutte le sue sfaccettature
I Malavoglia
"I Malavoglia" è considerato il capolavoro di Giovanni Verga e il romanzo che meglio incarna i principi del Verismo
Mastro don Gesualdo
"Mastro don Gesualdo" offre un'analisi penetrante delle classi sociali più basse e della borghesia emergente