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La fuga di Renzo Tramaglino in 'I Promessi Sposi' rappresenta un viaggio di crescita personale e sociale. Costretto a lasciare Milano, Renzo impara a navigare tra sospetti e manipolazioni, interagendo con personaggi che lo aiutano a sviluppare astuzia e discrezione. La critica manzoniana alla borghesia emerge attraverso il mercante milanese, simbolo dell'indifferenza verso le difficoltà del popolo.
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Renzo è costretto a fuggire dopo aver causato involontariamente tumulti a Milano
Radunata della folla
La folla radunata involontariamente aiuta Renzo a sfuggire agli sbirri
Sfuggire agli sbirri
Grazie all'aiuto della folla, Renzo riesce a sfuggire agli sbirri e a iniziare il suo viaggio di fuga
Renzo si dirige verso Bergamo, territorio non soggetto alla giurisdizione milanese, per cercare la salvezza
Durante il suo viaggio, Renzo deve fare i conti con la propria ingenuità e imparare a muoversi con circospezione in un ambiente ostile
Trattoria di campagna
La prima tappa di Renzo è in una trattoria di campagna, dove deve essere prudente e ottenere informazioni senza rivelare la sua identità
Osteria di Gorgonzola
A Gorgonzola, Renzo deve affinare le sue capacità di interazione per evitare di destare sospetti
L'incontro con il mercante milanese diventa per Renzo un'occasione per comprendere come le notizie possono essere manipolate e per riflettere sulla propria situazione
Nonostante la loro breve apparizione, i personaggi minori hanno un ruolo significativo nell'evoluzione di Renzo
Gli incontri con i vari personaggi rappresentano per Renzo momenti di crescita psicologica, in cui impara a gestire le emozioni e a sviluppare strategie di sopravvivenza
La figura del mercante milanese nell'osteria di Gorgonzola è utilizzata da Manzoni per esprimere una critica verso l'atteggiamento egoistico e distaccato della borghesia del tempo
Manzoni coglie l'occasione per denunciare la mancanza di solidarietà sociale e di una visione economica inclusiva nella società dell'epoca
Il riferimento alla processione dell'arciprete e del penitenziere del Duomo serve a Manzoni per mettere in luce la passività della Chiesa dell'epoca, evidenziando la necessità di un rinnovamento spirituale e di un impegno più autentico nei confronti dei bisogni della comunità