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Quinto Ennio, poeta e scrittore dell'antica Roma, ha lasciato un'impronta indelebile nella letteratura latina. I suoi
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Quinto Ennio è nato nel 239 a.C. a Rudiae, nell'attuale Puglia, e deceduto nel 169 a.C. a Roma
Poliglotta e cultura
Ennio era poliglotta e dotato di una vasta cultura, padroneggiando il latino, il greco e l'osco
Incontro con Catone il Censore e introduzione a Roma
Nel 204 a.C., Ennio incontrò Catone il Censore in Sardegna, che lo introdusse a Roma, dove divenne membro del circolo culturale degli Scipioni
Carriera letteraria e prestigio come capo del "collegium scribarum histrionumque"
Ennio guadagnò prestigio come capo del "collegium scribarum histrionumque" e scrisse almeno 22 tragedie e alcune palliatae
Partecipazione alla campagna militare contro gli Etoli
Ennio partecipò alla campagna militare contro gli Etoli e ottenne il riconoscimento di terre e della cittadinanza romana a Pesaro da parte di Quinto Fulvio Nobiliore
Composizione degli "Annales"
Nella fase finale della sua vita, Ennio si dedicò alla composizione degli "Annales", un'opera epica in esametri che rappresenta il suo contributo più significativo alla letteratura romana
Tipi di opere
Ennio scrisse almeno 22 tragedie, note come cothurnatae e praetextae, e alcune palliatae
Ispirazione e stile drammatico
Le opere di Ennio erano ispirate a temi mitologici e storici e si caratterizzavano per la ricerca del pathos e l'uso della tecnica della contaminatio
Contenuto e struttura
Gli "Annales" di Ennio sono un poema epico in 18 libri che narra la storia di Roma dalle origini fino ai suoi tempi, adottando l'esametro dattilico e una struttura complessa
Visione e ideologia
Ennio celebra le gesta eroiche e giustifica l'espansione romana in virtù della superiorità morale e delle qualità degli antichi eroi, riflettendo l'ideologia dell'aristocrazia romana del suo tempo
Poemi "Epicharmus" e "Euhemerus"
Ennio esplora temi cosmogonici e morali nei suoi poemi "Epicharmus" e "Euhemerus", mostrando interesse per le dottrine pitagoriche e per l'euhemerismo
Visione degli dei e dei condottieri romani
Ennio paragona i condottieri romani agli eroi e agli dei, riflettendo la sua visione secondo cui gli dei erano in origine uomini deificati dopo la morte
Sperimentazione linguistica
Ennio si distingue dai suoi predecessori grazie alla sua erudizione e alla sperimentazione linguistica, che includeva l'uso di grecismi e figure retoriche innovative
Linguaggio profetico e drammatico
Il linguaggio di Ennio è spesso profetico e drammatico, caratterizzato dall'uso di allitterazioni e pause sintattiche
Primo poeta "filologo"
Ennio è riconosciuto come il primo poeta "filologo" della letteratura latina, che seppe integrare la cultura greca con la tradizione letteraria romana
Modello per i letterati successivi
Il suo stile sperimentale e la sua abilità nell'uso della lingua hanno reso Ennio un modello per i letterati romani successivi