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La vita di Dante Alighieri si intreccia con le lotte politiche del Medioevo, tra guelfi e ghibellini, e l'ideale di un impero universale. Le sue opere, come 'Il Convivio', 'De vulgari eloquentia' e la 'Divina Commedia', riflettono il suo pensiero politico e filosofico, oltre a esplorare l'amore cortese e la lingua volgare italiana.
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel 1265 da una famiglia appartenente alla piccola nobiltà guelfa
Lotta tra guelfi e ghibellini
Dante si trovò coinvolto nella lotta tra guelfi e ghibellini, che segnò la sua esistenza
Fazioni guelfe dei Bianchi e dei Neri
In seguito, Dante si schierò con i Bianchi, favorevoli all'autonomia comunale e contrari all'ingerenza papale nella politica cittadina
A seguito della vittoria dei Neri, Dante fu esiliato da Firenze nel 1302 e trascorse gli anni successivi in diverse corti italiane
"Il Convivio" è un'opera in volgare italiano che si proponeva come un'enciclopedia del sapere del tempo, destinata a un pubblico colto
"De vulgari eloquentia" è un trattato in cui Dante esplora la questione della lingua volgare, proponendo l'ideale di un volgare "illustre" come lingua letteraria in tutta Italia
Nel trattato "Monarchia", Dante esprime la sua visione politica di un impero universale, indipendente dal potere spirituale del papa
Durante il suo esilio, Dante completò la sua opera più celebre, la "Divina Commedia"
La "Divina Commedia" è un poema epico ambientato nell'aldilà, che rappresenta un viaggio di purificazione e redenzione dell'anima
Nella "Divina Commedia", Dante rappresenta il suo amore idealizzato per Beatrice, figura centrale dell'ispirazione poetica dantesca