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'Il Principe' di Niccolò Machiavelli è un'analisi lucida del potere politico, distaccandosi dai canoni medievali e proponendo una visione pragmatica. L'opera esplora le strategie di acquisizione e mantenimento del potere, introducendo concetti come la 'verità effettuale' e la necessità di un governo forte. Machiavelli, con la sua visione secolarizzata, ha influenzato profondamente il pensiero politico.
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"Il Principe" fu scritto da Machiavelli nel 1513 e pubblicato postumo nel 1532, durante il suo ritiro a Sant'Andrea in Percussina dopo la caduta della Repubblica Fiorentina
Verità effettuale
Machiavelli introduce il concetto di "verità effettuale", sottolineando l'importanza di basare l'azione politica sulla realtà concreta e non su ideali utopistici
Dualità del principe
Machiavelli sostiene che il principe debba essere versatile, capace di utilizzare sia la forza bruta che l'astuzia diplomatica, simboleggiate rispettivamente dal leone e dalla volpe
Necessità di un governo forte
Secondo Machiavelli, un governo forte è essenziale per garantire l'ordine e la prosperità dello Stato, anche a scapito delle libertà individuali
"La Mandragola" fu scritta da Machiavelli intorno al 1518 e rappresenta una critica sociale e morale sotto forma di commedia
Amore e inganno
La trama della commedia ruota attorno ai temi dell'amore e dell'inganno, con il protagonista Callimaco che utilizza una serie di stratagemmi per sedurre Lucrezia
Critica sociale e morale
Attraverso i personaggi e le situazioni della commedia, Machiavelli critica la società fiorentina del tempo, mettendo in luce l'egoismo e la corruzione come caratteristiche intrinseche dell'umanità
Visione disillusa della società
"La Mandragola" riflette la visione cinica di Machiavelli sulla natura umana e sulle relazioni sociali, evidenziando la corruzione e l'inganno come elementi predominanti nella società