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Il 'Convivio' di Dante Alighieri è un'opera enciclopedica che mira a diffondere il sapere universale. Scritta in volgare per essere accessibile, tratta temi come la filosofia, la dignità intellettuale e la visione del mondo, proponendo un banchetto di conoscenza per tutti.
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Il Convivio è un'opera enciclopedica e filosofica scritta da Dante Alighieri con l'obiettivo di diffondere il sapere universale
Numero di trattati
Il Convivio è composto da quindici trattati, ma Dante ne completò solamente quattro
Struttura dei trattati
Ogni trattato è un commento allegorico a una canzone di Dante
Dante utilizzò il volgare anziché il latino per rendere il sapere accessibile a un pubblico più vasto
Nel Convivio, Dante si propone di difendere la propria dignità intellettuale e morale, attaccata in seguito all'esilio
Nel Convivio, Dante cerca di delineare una visione del mondo in cui la filosofia e la rivelazione divina si integrano nella ricerca della verità
Nei trattati successivi del Convivio, Dante esprime la sua teoria politica, sostenendo l'importanza di un'autorità imperiale universale per garantire l'ordine mondiale
Nel primo trattato del Convivio, Dante paragona l'opera a un banchetto di conoscenza aperto non solo agli eruditi, ma anche a coloro che non hanno avuto l'opportunità di studiare
Nel primo trattato, Dante spiega la scelta di utilizzare il volgare per raggiungere un pubblico più ampio
Dante sostiene che la vera nobiltà è basata sul merito e sulla virtù, e che la nuova classe dirigente ha il compito di guidare la società verso la giustizia e la verità
La prosa del Convivio rappresenta un punto di svolta nella letteratura italiana, segnando il passaggio da una scrittura poetica e simbolica a una prosa argomentativa e strutturata
Dante adotta un approccio compositivo ispirato ai classici latini nella scrittura del Convivio
Il Convivio contribuisce a stabilire il volgare come lingua letteraria capace di esprimere concetti complessi e di rivolgersi a un pubblico colto
Il De vulgari eloquentia è un trattato che esplora la dignità e le potenzialità del volgare come lingua di cultura
In quest'opera, Dante stabilisce le regole per un uso elevato del volgare, che egli chiama "illustre"
Nel De vulgari eloquentia, Dante assegna alla canzone il ruolo di forma poetica preminente per lo stile "tragico"