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Torquato Tasso, poeta rinascimentale, visse una vita di cortigiano tra crisi personali e successi letterari. La sua opera più nota, 'Gerusalemme Liberata', riflette il conflitto tra aspirazioni artistiche e pressioni esterne, mentre le sue lettere svelano un animo tormentato alla ricerca di comprensione.
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Torquato Tasso nacque il 11 marzo 1544 a Sorrento, da Bernardo Tasso, un cortigiano e poeta di una nobile famiglia originaria di Bergamo
Corti di Urbino e Ferrara
Durante la sua infanzia, Tasso si trasferì in diverse corti italiane, tra cui quelle di Urbino e Ferrara, dove ricevette un'educazione umanistica
Venezia
A Venezia, Tasso iniziò a concepire l'idea di un poema epico che celebrasse le gesta cristiane contro i Turchi
Padova
A Padova, Tasso approfondì gli studi in diritto, filosofia e letteratura, consolidando la sua cultura umanistica e filosofica
Nel 1565, Tasso entrò al servizio del cardinale Luigi d'Este e si trasferì a Ferrara, dove visse uno dei periodi più fecondi della sua carriera
Durante il suo periodo a Ferrara, Tasso scrisse il poema cavalleresco "Rinaldo", che anticipò temi e stile della sua opera maggiore
Fu a Ferrara che Tasso riprese il lavoro sul suo poema epico, che sarebbe diventato la "Gerusalemme Liberata"
La vita di Tasso fu segnata da una profonda crisi personale, caratterizzata da dubbi religiosi e scrupoli letterari
Dopo aver lasciato il convento di San Francesco, Tasso fu rinchiuso nell'ospedale di Sant'Anna a Ferrara per circa sette anni
Durante il periodo di reclusione, Tasso continuò a scrivere, producendo rime e lettere che riflettevano il suo stato d'animo tormentato e la sua incessante ricerca di sostegno e comprensione
La "Gerusalemme Liberata" fu pubblicata nel 1581 senza il consenso di Tasso, in una versione che non rispecchiava la sua visione originale
La pubblicazione della "Gerusalemme Liberata" scatenò un acceso dibattito letterario, con alcuni critici che preferivano l'"Orlando Furioso" di Ludovico Ariosto
Profondamente amareggiato dalle critiche, Tasso difese la sua opera con un'Apologia e successivamente la rielaborò, pubblicando la "Gerusalemme Conquistata" nel 1593
Tasso rappresentò l'ideale del poeta cortigiano del XVI secolo, vivendo e operando all'interno delle corti italiane
Nonostante ciò, la sua vita fu contraddistinta da un conflitto interiore e da una latente avversione per la vita di corte, che si manifestò attraverso episodi di ribellione e un continuo vagabondare alla ricerca di un rifugio stabile
L'epistolario di Tasso offre uno sguardo intimo sulla sua vita e sul suo pensiero, rivelando la sua lotta interiore e il desiderio di essere compreso e aiutato
La poesia lirica di Tasso è caratterizzata da una notevole varietà tematica e stilistica
Le sue rime amorose, influenzate dal petrarchismo, esprimono una sensualità intensa e un linguaggio ricercato
Le liriche encomiastiche celebrano figure e eventi con toni elevati e maestosi, mentre le rime religiose riflettono il suo bisogno di conforto spirituale e la sua profonda fede
Tasso si distinse anche nel campo teatrale con opere come "Aminta", una favola pastorale che esalta la vita semplice e i sentimenti autentici
"Torrismondo" è una tragedia che si ispira alla tradizione classica e senechiana, con un linguaggio carico di tensione e drammaticità