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I 'Canti' di Giacomo Leopardi rappresentano un'analisi profonda dell'esistenza umana. Attraverso canzoni e idilli, il poeta esplora il pessimismo storico e cosmico, la transitorietà della vita e l'inevitabile sofferenza. Il ciclo di Aspasia e le ultime liriche, come 'La ginestra', evidenziano un impegno civile e la ricerca di solidarietà in un mondo indifferente.
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I "Canti" sono composti da 41 componimenti scritti tra il 1816 e il 1837
Disposizione cronologica e tematica
L'edizione definitiva dei "Canti" segue l'evoluzione del pensiero e della poetica di Leopardi, organizzando i testi in tre sezioni principali
Ruolo di Antonio Ranieri
L'amico e curatore dell'opera leopardiana, Antonio Ranieri, ha contribuito alla pubblicazione postuma dei "Canti" nel 1845
I "Canti" esplorano temi profondi come il significato dell'esistenza e la sofferenza umana
Leopardi riflette sulla vana ricerca della felicità umana in diversi componimenti
Alcuni canti esprimono la preoccupazione di Leopardi per la decadenza morale e culturale dell'Italia
Il primo gruppo di componimenti si distingue per la presenza di canzoni e idilli, che differiscono per contenuto e forma
I componimenti di questo periodo rappresentano un punto di svolta nel pensiero di Leopardi, introducendo il concetto di pessimismo cosmico
Gli ultimi canti, tra cui il ciclo di Aspasia e le liriche napoletane, si caratterizzano per uno stile più asciutto e una critica al facile ottimismo