Il duello notturno tra Tancredi e Clorinda in 'Gerusalemme Liberata' di Torquato Tasso è un episodio di intensa tensione drammatica. Tancredi, ignaro di combattere contro la sua amata, vive una tragedia personale che culmina nella morte di Clorinda, trasformandosi da guerriera a simbolo di conversione.
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Il duello inizia seguendo le regole della cavalleria, ma la tensione emotiva e la ferocia del combattimento portano a un abbandono graduale delle norme di cortesia e onore
L'uso di figure retoriche come l'anadiplosi
L'anadiplosi enfatizza la ripetizione dei concetti di "guerra e morte", sottolineando il patto tacito di morte tra i due combattenti e il trionfo della violenza sulla cavalleria
Il duello rappresenta un punto di svolta cruciale per Tancredi, il quale attraversa una profonda tragedia personale e rimane segnato dal dolore e dal rimpianto per aver ucciso l'amore della sua vita
Clorinda incarna la figura della donna guerriera, determinata in battaglia e che rifiuta di rivelare la sua identità, sfidando i ruoli tradizionali di genere
La richiesta di battesimo e il perdono
Nel momento della morte, Clorinda si trasforma da guerriera a simbolo di conversione e redenzione, chiedendo di essere battezzata e perdonando il suo avversario
Tasso utilizza abilmente i punti di vista narrativi, alternando la prospettiva onnisciente con quella di Tancredi, il quale agisce all'oscuro della vera identità del suo avversario, intensificando il pàthos dell'episodio
L'uso di consonanti plosive e costruzioni simmetriche
Il linguaggio utilizzato da Tasso enfatizza la brutalità del combattimento e la parità dei due combattenti, ma assume anche toni sensuali, con riferimenti che intrecciano la violenza a un desiderio amoroso inespresso
La morte di Clorinda come profanazione
La morte di Clorinda è narrata con un linguaggio che evoca una profanazione, sottolineando la tragedia di un amore che si conclude con la morte