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Giovanni Verga e il Verismo

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Giovanni Verga, esponente del Verismo, attraverso opere come 'I Malavoglia' e 'Mastro-don Gesualdo', dipinge la vita dei ceti bassi e il tema dei 'vinti'. La sua narrativa, influenzata dagli ambienti culturali milanesi e dal Naturalismo francese, esplora il conflitto tra tradizione e modernità, evidenziando le difficoltà di emancipazione sociale.

Vita e contesto culturale di Giovanni Verga

Giovanni Verga, nato a Catania nel 1840 da una famiglia borghese, è considerato uno dei massimi esponenti del Verismo, un movimento letterario italiano che si sviluppò nella seconda metà dell'Ottocento. Trasferitosi a Milano nel 1872, Verga entrò in contatto con gli ambienti culturali più vivaci dell'epoca, tra cui gli Scapigliati e i Naturalisti francesi, che influenzarono la sua visione artistica. Dopo un inizio letterario incentrato su romanzi sentimentali, l'influenza di Émile Zola e l'interesse per le condizioni sociali del Sud Italia lo portarono ad abbracciare il Verismo. Sebbene i suoi romanzi veristi non fossero inizialmente accolti con entusiasmo dalla critica, Verga perseguì questa direzione anche nel teatro, dove ottenne maggiori riconoscimenti. Nel 1893, fece ritorno in Sicilia per amministrare i beni di famiglia e le sue posizioni politiche si orientarono verso il conservatorismo, sostenendo l'intervento italiano nella Prima Guerra Mondiale. La sua statura letteraria fu infine riconosciuta con la nomina a senatore del Regno nel 1920. Morì a Catania nel 1922, lasciando un'eredità letteraria di fondamentale importanza per la cultura italiana.
Casa rurale siciliana in pietra con intonaco ocra, carretto siciliano e ulivo, contadini che lavorano in campo di grano sotto cielo azzurro.

Le opere pre-veriste e la svolta verista di Verga

La produzione letteraria iniziale di Verga fu caratterizzata da opere di matrice sentimentale, come "Storia di una capinera", che esplorava il conflitto tra desiderio e dovere attraverso la storia di una giovane ragazza costretta a prendere i voti. Questo romanzo anticipò alcuni dei temi e delle tecniche narrative che Verga avrebbe poi perfezionato nel Verismo. La svolta verista si manifestò con "Nedda" e con maggiore evidenza in "Rosso Malpelo", pubblicato nel 1878, che presentava una rappresentazione senza filtri della vita dei ceti più bassi. Con la raccolta di novelle "Vita dei campi" (1880), Verga raggiunse la piena maturità verista, narrando storie di vita rurale siciliana e personaggi dominati da passioni ineluttabili e spesso tragiche.

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00

Trasferitosi a ______, Verga si immerse negli ambienti culturali dell'epoca nel ______.

Milano

1872

01

L'influenza di ______ e l'interesse per le condizioni del ______ spinsero Verga verso il ______.

Émile Zola

Sud Italia

Verismo

02

Dopo il suo ritorno in ______, Verga assunse posizioni ______ e fu nominato senatore del Regno nel ______.

Sicilia

conservatrici

1920

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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