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La genesi e lo sviluppo del volgare italiano

La genesi e l'evoluzione del volgare italiano sono segnate dalla frammentazione del latino classico e dall'influenza di invasioni barbariche. Autori come Dante, Petrarca e Boccaccio hanno elevato il volgare a lingua letteraria, dando vita a capolavori come la 'Divina Commedia', il 'Canzoniere' e il 'Decameron'. Questi sviluppi hanno portato alla 'questione della lingua' nel dibattito culturale italiano.

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1

Le lingue volgari, influenzate dalle invasioni barbariche, riflettevano le caratteristiche dei vari ______ e ______ sociali.

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contesti geografici

2

I plàciti capuani sono alcuni dei primi documenti scritti in lingua volgare, risalenti al ______ secolo.

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X

3

L'______ ______, considerato una delle prime testimonianze scritte in volgare italiano, è un esempio del passaggio all'uso scritto delle lingue volgari.

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Indovinello Veronese

4

Dante e la dignità del volgare

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Dante Alighieri eleva il volgare a lingua letteraria con 'La Divina Commedia', dimostrando che può esprimere concetti elevati.

5

Petrarca e Boccaccio: opere in volgare

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Francesco Petrarca con il 'Canzoniere' e Giovanni Boccaccio con il 'Decameron' scrivono in volgare, consolidando il suo uso letterario.

6

Questione della lingua

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Dibattito culturale nel Rinascimento sulla definizione di una norma comune per l'italiano scritto, influenzato da autori come Dante, Petrarca e Boccaccio.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La genesi e lo sviluppo del volgare italiano

Con la decadenza dell'Impero Romano d'Occidente, il latino classico, lingua ufficiale e letteraria, iniziò a frammentarsi in varie forme volgari, ossia versioni locali del latino parlate dalla popolazione. Queste lingue volgari, distinte da marcatori regionali, si svilupparono in modo indipendente, riflettendo le influenze delle invasioni barbariche e le peculiarità dei diversi contesti sociali e geografici. Il volgare iniziò a essere utilizzato anche in forma scritta a partire dal X secolo, come evidenziato dai plàciti capuani, documenti legali che rappresentano alcune delle prime attestazioni scritte in lingua volgare. Un esempio significativo di questo passaggio è l'Indovinello Veronese, che, pur essendo di difficile datazione, è comunemente considerato una delle prime testimonianze scritte in volgare italiano. La progressiva affermazione dei Comuni e le trasformazioni socio-politiche del Medioevo contribuirono ulteriormente alla diversificazione e all'evoluzione delle lingue volgari in Italia.
Pergamena antica su tavolo in legno scuro con penna d'oca e calamaio blu, libro aperto sullo sfondo in ambiente da studio.

L'affermazione del volgare come lingua letteraria

Nel corso del XIII e XIV secolo, il volgare italiano iniziò a guadagnare prestigio anche come lingua letteraria, grazie all'opera di illustri scrittori come Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio. Dante, con la sua celebre opera "La Divina Commedia", scritta in volgare fiorentino, dimostrò la piena dignità letteraria della lingua volgare, elevandola al rango di lingua capace di esprimere i più alti concetti filosofici e teologici. Petrarca e Boccaccio, pur continuando a scrivere in latino per alcuni dei loro lavori, contribuirono anch'essi a consolidare il volgare attraverso le loro opere in lingua italiana, come il "Canzoniere" e il "Decameron". Questi autori, insieme ad altri meno noti, parteciparono attivamente al dibattito sull'uso letterario del volgare, che culminò nella "questione della lingua", un intenso dibattito culturale incentrato sulla ricerca di una norma linguistica comune per l'italiano scritto.