La genesi e l'evoluzione del volgare italiano sono segnate dalla frammentazione del latino classico e dall'influenza di invasioni barbariche. Autori come Dante, Petrarca e Boccaccio hanno elevato il volgare a lingua letteraria, dando vita a capolavori come la 'Divina Commedia', il 'Canzoniere' e il 'Decameron'. Questi sviluppi hanno portato alla 'questione della lingua' nel dibattito culturale italiano.
Con la decadenza dell'Impero Romano d'Occidente, il latino classico iniziò a frammentarsi in varie forme volgari
Le lingue volgari si svilupparono in modo indipendente, riflettendo le influenze delle invasioni barbariche e le peculiarità dei diversi contesti sociali e geografici
A partire dal X secolo, il volgare iniziò ad essere utilizzato anche in forma scritta, come evidenziato dai plàciti capuani e dall'Indovinello Veronese
Grazie all'opera di illustri scrittori come Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, il volgare italiano iniziò a guadagnare prestigio come lingua letteraria
Con la sua opera "La Divina Commedia", scritta in volgare fiorentino, Dante dimostrò la piena dignità letteraria della lingua volgare
Petrarca e Boccaccio, con opere come il "Canzoniere" e il "Decameron", contribuirono a consolidare il volgare come lingua letteraria
Un intenso dibattito culturale sulle norme linguistiche per l'italiano scritto, che coinvolse anche autori meno noti
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