Il poemetto satirico 'Il Giorno' di Giuseppe Parini offre una critica mordace dell'aristocrazia milanese del '700. Attraverso la giornata tipo di un giovane nobile, l'autore mette in luce la superficialità e l'ozio di una classe in declino, utilizzando una satira incisiva e un linguaggio elegante.
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"Il Giorno" è diviso in quattro parti: "Il Mattino", "Il Mezzogiorno", "Il Vespro" e "La Notte"
Il Mattino
La prima parte del poemetto descrive il risveglio e le attività mattutine del protagonista, il Giovin Signore
Il Mezzogiorno
La seconda parte del poemetto si concentra sul pranzo e le conversazioni frivole del protagonista con la sua dama
Il Vespro" e "La Notte
Le ultime due parti del poemetto descrivono rispettivamente le attività serali e notturne dell'alta società, ma sono rimaste incompiute
Parini utilizza la satira per attaccare la vacuità e l'autoindulgenza dell'aristocrazia del XVIII secolo
Ironia
L'autore utilizza l'ironia per ridicolizzare i comportamenti del protagonista e dei nobili, evidenziandone la superficialità e la mancanza di valori autentici
Descrizioni esagerate e antifrasi
Parini utilizza descrizioni esagerate e antifrasi per sottolineare la mancanza di sostanza e di contributo sociale dell'aristocrazia
Il poemetto offre un quadro dettagliato delle abitudini e dei comportamenti dell'aristocrazia del XVIII secolo
I personaggi sono rappresentati come figure stereotipate e prive di individualità, con il Giovin Signore che rappresenta l'archetipo del nobile ozioso e superficiale
L'ambientazione predominante del poemetto è interna, simbolo della vita ristretta e autoreferenziale dell'aristocrazia
Parini utilizza uno stile ironico e un linguaggio classico, con l'uso dell'endecasillabo libero, per creare un'atmosfera di elegante distacco in linea con il tono satirico dell'opera