Logo
Logo
AccediRegistrati
Logo

Strumenti

Mappe Concettuali AIMappe Mentali AIRiassunti AIFlashcards AIQuiz AI

Risorse utili

BlogTemplate

Info

PrezziFAQTeam & Careers

info@algoreducation.com

Corso Castelfidardo 30A, Torino (TO), Italy

Algor Lab S.r.l. - Startup Innovativa - P.IVA IT12537010014

Privacy policyCookie policyTermini e condizioni

La poesia comico-giocosa nel Duecento italiano

La poesia comico-giocosa del Duecento, con esponenti come Cecco Angiolieri e Rustico di Filippo, offre una visione irriverente della realtà, contrapponendosi alla scuola siciliana e allo stil novo. Questi poeti utilizzano la parodia e il grottesco per esplorare temi carnali e umoristici, influenzando la letteratura rinascimentale.

Mostra di più
Apri mappa nell'editor

1

4

Apri mappa nell'editor

Vuoi creare mappe dal tuo materiale?

Inserisci il tuo materiale in pochi secondi avrai la tua Algor Card con mappe, riassunti, flashcard e quiz.

Prova Algor

Impara con le flashcards di Algor Education

Clicca sulla singola scheda per saperne di più sull'argomento

1

La poesia - si pone in contrasto con la ______ della scuola ______ e con la ______ dello ______ ______.

Clicca per vedere la risposta

comico giocosa solennità siciliana spiritualità stil novo

2

______ di ______ e ______ ______ sono tra i poeti che si distaccano dalla poesia cortese, preferendo temi più ______ e ______.

Clicca per vedere la risposta

Rustico Filippo Cecco Angiolieri terrena volgare

3

Tecniche poesia comico-giocosa

Clicca per vedere la risposta

Uso di caricatura e grottesco per esplorare temi quotidiani con umorismo.

4

Realismo in poesia comico-giocosa

Clicca per vedere la risposta

Focalizzato sui temi, non sulla riproduzione fedele della realtà.

5

Struttura formale poesia comico-giocosa

Clicca per vedere la risposta

Complessa e inserita nella tradizione comica, anticipa generi rinascimentali.

6

Nonostante provenisse da una famiglia ______, Angiolieri finì i suoi giorni in ______ dopo aver sperperato il ______ familiare.

Clicca per vedere la risposta

agiata indigenza patrimonio

7

Rustico di Filippo e la satira sociale

Clicca per vedere la risposta

Ritratti satirici della società fiorentina, critica dei costumi attraverso l'umorismo.

8

Folgore da San Gimignano e la vita urbana

Clicca per vedere la risposta

Celebrazione delle gioie mondane e della cortesia amorosa in sonetti eleganti e coloriti.

9

Cenne da la Chitarra e la parodia musicale

Clicca per vedere la risposta

Menestrello che parodiava i sonetti di Folgore, esprimendosi con musica e ironia.

10

Anche i poeti ______ come Guido Guinizelli e Guido Cavalcanti a volte componevano poesie ______.

Clicca per vedere la risposta

stilnovisti scherzose

11

Funzione dell'anafora e del condizionale in 'S'i' fosse fuoco'

Clicca per vedere la risposta

Creano struttura simmetrica e ritmo, enfatizzando la cadenza del discorso.

12

Ruolo della terzina conclusiva nel sonetto

Clicca per vedere la risposta

Attenua aggressività dei versi precedenti, proponendo filosofia di vita basata sul piacere immediato.

13

Significato dell'iperbole e della crudezza in 'S'i' fosse fuoco'

Clicca per vedere la risposta

Evidenziano il carattere ludico e la complessità formale della poesia comico-giocosa.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

Contenuti Simili

Letteratura Italiana

Il Purgatorio di Dante

Vedi documento

Letteratura Italiana

Giustizia e ingiustizia nel romanzo "I Promessi Sposi"

Vedi documento

Letteratura Italiana

L'opera monumentale di Gabriele d'Annunzio

Vedi documento

Letteratura Italiana

La letteratura di viaggio

Vedi documento

La poesia comico-giocosa nel contesto della lirica italiana del Duecento

La lirica italiana del Duecento si arricchisce di una corrente poetica che si distingue per il suo tono irriverente e satirico: la poesia comico-giocosa. Questa forma di poesia si contrappone alla solennità della scuola siciliana e alla spiritualità dello stil novo, movimenti che esaltavano l'amore ideale e si esprimevano attraverso un linguaggio elevato. I poeti comico-giocosi, tra cui spiccano figure come Rustico di Filippo e Cecco Angiolieri, si avventurano invece in una rappresentazione della realtà più terrena e spesso volgare, popolata da personaggi e situazioni marginali. Attraverso la parodia, essi sovvertono i canoni della poesia cortese, sostituendo l'idealizzazione dell'amore con una rappresentazione più carnale e diretta, e la celebrazione della virtù con una franca esplorazione del vizio.
Tre giullari medievali in costume colorato si esibiscono all'aperto: magia, musica con liuto e danza con fazzoletto verde.

La natura letteraria e il formalismo della poesia comico-giocosa

La poesia comico-giocosa, nonostante possa apparire come una mera rappresentazione della realtà quotidiana, è in realtà un sofisticato esercizio letterario che si avvale di tecniche quali la caricatura e il grottesco. Il suo realismo è circoscritto ai temi trattati, piuttosto che a un intento di fedele riproduzione della realtà. I poeti di questo genere adoperano la parodia per trattare argomenti triviali con un linguaggio che emula la nobiltà di quello cortese, ribaltando i valori tradizionali per esplorare significati alternativi e spesso umoristici. Questi autori, pur distanziandosi dalla letteratura più illustre, ne dimostrano una profonda conoscenza e la utilizzano come punto di riferimento per le loro opere, che, lontane dall'essere trascurate, presentano una struttura formale complessa e si inseriscono in un genere poetico che si ricollega alla tradizione comica e anticipa i generi giocosi e carnevaleschi del Rinascimento.

Cecco Angiolieri: una figura emblematica della poesia comico-giocosa

Cecco Angiolieri, nato a Siena intorno al 1260 e morto nel 1312, rappresenta una delle figure più emblematiche della poesia comico-giocosa. Appartenente a una famiglia agiata, la sua esistenza fu contrassegnata da disavventure, conflitti legali e dal dilapidare il patrimonio familiare, che lo condussero a una morte in indigenza. Nelle sue composizioni, Angiolieri descrive una vita dissoluta, fatta di osterie, gioco d'azzardo e relazioni amorose con donne di dubbia reputazione, opponendosi così all'ideale di donna angelicata proposto dagli stilnovisti. Tuttavia, la sua opera non va interpretata come un'autobiografia letterale, ma piuttosto come un esercizio stilistico che riflette l'influenza della poesia goliardica latina, esprimendo temi e stili propri di quel genere.

Altri esponenti della poesia comico-giocosa e la loro diversità tematica

Oltre a Cecco Angiolieri, altri poeti hanno lasciato un segno nella poesia comico-giocosa, ciascuno con le proprie specificità. Rustico di Filippo si distingue per i suoi ritratti satirici della società fiorentina, mentre Folgore da San Gimignano offre una rappresentazione più elegante e colorita della vita urbana attraverso sonetti che celebrano le gioie mondane e la cortesia amorosa. Cenne da la Chitarra, un menestrello di Arezzo, si esprimeva attraverso la musica e parodiava i sonetti di Folgore. Questi autori mostrano come la borghesia nascente assimilasse e reinterpretasse i valori del mondo feudale e cavalleresco, proponendoli come modelli di vita desiderabili, un tema che troverà ulteriore sviluppo nell'opera di Giovanni Boccaccio.

L'interazione tra poesia stilnovistica e comico-giocosa

La distinzione tra poesia stilnovistica e comico-giocosa non è sempre netta, poiché alcuni poeti, come Rustico di Filippo, si cimentavano in entrambi i generi, scrivendo sia componimenti amorosi che satirici. Anche stilnovisti del calibro di Guido Guinizelli e Guido Cavalcanti occasionalmente producevano versi scherzosi. Questo evidenzia la permeabilità tra i due generi, che pur essendo regolati da convenzioni specifiche, permettevano ai poeti di spaziare liberamente tra l'approccio elevato dell'amore e quello più terreno e giocoso.

Analisi del sonetto "S'i' fosse fuoco" di Cecco Angiolieri

Il sonetto "S'i' fosse fuoco" di Cecco Angiolieri, spesso interpretato come un manifesto di ribellione, è in realtà un esempio di virtuosismo letterario all'interno del genere comico-burlesco. Angiolieri utilizza l'anafora e il condizionale per costruire una struttura simmetrica e ritmata, mentre la punteggiatura enfatizza la cadenza del discorso. La terzina conclusiva attenua l'aggressività dei versi precedenti, proponendo una filosofia di vita incentrata sul piacere immediato. Questo sonetto, con la sua iperbole e la sua crudezza, mette in luce il carattere ludico e la complessità formale della poesia comico-giocosa.