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Anselmo di Canterbury, teologo medievale, ha indagato la relazione tra fede e ragione. Nel 'Monologion', usa la ragione per definire Dio come l'essenza suprema. Nel 'Proslogion', sviluppa l'argomento ontologico per l'esistenza di Dio, influenzando la filosofia. La sua antropologia vede l'uomo a immagine di Dio, con un'etica basata sulla giustizia e la libertà. 'Cur Deus Homo' esplora l'Incarnazione e la Redenzione.
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Anselmo sostiene che la ragione può portare alla comprensione di Dio
L'approccio razionale di Anselmo
Anselmo adotta un approccio razionale per discutere l'esistenza e la natura di Dio
La distinzione tra l'essere necessario e gli esseri contingenti
Anselmo sostiene che Dio è l'essenza suprema da cui tutto deriva e che l'essere divino è il fondamento di ogni realtà
Anselmo introduce l'argomento ontologico come dimostrazione logica dell'esistenza di Dio basata sulla natura stessa del concetto di Dio
Anselmo vede l'uomo come creato a immagine di Dio, con la vocazione di amare e conoscere il suo Creatore
La giustizia come rettitudine della volontà
Anselmo fonda la sua etica sulla nozione di giustizia come rettitudine della volontà
La libertà come capacità di agire in conformità con la giustizia
Anselmo vede la libertà come la capacità di agire in conformità con la giustizia
Anselmo promuove una pedagogia basata sul rispetto della dignità degli studenti e sul ragionamento critico
Anselmo valorizza la vita contemplativa e pone monaci e monache al vertice di una gerarchia che riflette la ricerca della beatitudine eterna
Anselmo riconosce il ruolo dei laici e dei chierici nella comunità cristiana
Anselmo indaga i misteri dell'Incarnazione e della Redenzione utilizzando un approccio razionale